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20 dicembre 2024, Aggiornato alle 18,38
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Politiche marittime

La Corte, "Lo Sblocca-porti senza regioni è incostituzionale"

La Corte Costituzionale sentenzia che l'articolo 29 dello "Sblocca Italia" - quello del piano della logistica - è illegittimo perché non coinvolge le Regioni


di Paolo Bosso 
 
Il centralismo governativo su cui si basa la riforma della logistica italiana incontra il primo ostacolo costituzionale, quello del conflitto Stato-Regioni. Proprio il ricorso di una Regione, la Campania, è stato accolto dalla Corte costituzionale che, con una sentenza depositata l'11 dicembre (sentenza 262/2015) , ha dichiarato illegittimo l'articolo 29 dello "Sblocca Italia", approvato a settembre dell'anno scorso. È l'articolo del piano nazionale della logistica, quello che ha portato in poco meno di un anno a un "censimento" del parco infrastrutturale dei porti, delle strade, delle ferrovie e degli aeroporti italiani, permettendo di disegnare la riforma dei porti delle "Autorità di sistema"

Per la Corte costituzionale ad essere illegittimo è il fatto che l'articolo 29 (misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive) «non prevede che il piano strategico nazionale della portualità e della logistica sia adottato in sede di Conferenza Stato-Regioni». È illegittimo insomma non coinvolgere le Regioni nella pianificazione di opere strategiche quali strade, porti, ferrovie e aeroporti. È una vittoria per tutti quegli enti che si sentono estromessi dalla nuova portualità che dovrebbe arrivare con la riforma. Si prevede, infatti, per le regioni un ruolo consultivo e non più vincolante nella nomina del presidente dell'Authority, lasciando al ministero dei Trasporti la scelta. «La sentenza non fa altro che confermare la posizione della Regione Liguria, che ha sempre chiesto al governo di tenere conto, nel processo decisionale che porterà alla nomina dei nuovi presidenti delle Autorità portuali, dell'orientamento del nostro ente e del bacino elettorale di cui è espressione, visto che la Liguria rappresenta tre grandi realtà portuali come Genova, Savona e La Spezia» è stato il commento del governatore della Liguria Giovanni Toti.