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30 dicembre 2024, Aggiornato alle 14,49
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Logistica

Sblocca Italia, 90 giorni per rifare i porti

L'articolo 29 dello Sblocca Italia, pubblicato in Gazzetta, lancia un piano della logistica tutto da definire


di Paolo Bosso 
 
Venerdì 12 settembre è stato firmato dal presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 133, il cosiddetto "Sblocca Italia", un pacchetto di norme dedicato a edilizia, opere pubbliche, digitalizzazione e semplificazione burocratica.
Lo Sblocca Italia è stato particolarmente seguito dai porti italiani perché contiene un articolo, il 29, già trapelato nei giorni precedenti l'approvazione e rimasto invariato nel processo di ratifica. 
Si tratta di due commi che contengono due misure: l'avvio entro novanta giorni di un "piano nazionale della logistica", ancora tutto da definire, e un incarico per le autorità portuali di redigere per il governo entro trenta giorni un resoconto dei progetti in corso di realizzazione o da intraprendere (il governo avrà poi altri sessanta giorni per valutarli, per cui per entrambi i commi la scadenza è sempre di novanta giorni). Entrambi i commi dello Sblocca Italia sono collegati, in quanto il piano nazionale della logistica si farà sulla base dei progetti infrastrutturali che le autorità portuali presenteranno nelle prossime settimane al governo.
 
Che cos'è il piano nazionale della logistica
In realtà è difficile rispondere a questa domanda. La risposta è implicita: un piano nazionale della logistica è un piano che riorganizza la rete infrastrutturale dei trasporti fissando sostanzialmente le opere da mantenere, quelle da rifare, e le opere ancora da realizzare. Di fatto questo articolo 29 lancia più che un piano nazionale della logistica una scadenza a partire dal quale iniziare a realizzarlo.
Di un piano della logistica se ne parla da molto tempo. La portualità ne parla da anni, la politica ne discute in convegni itineranti e lettere aperte da altrettanto, ma ancora nulla si è concretizzato. Abbiamo avuto una Consulta dell'autotrasporto e della logistica, presieduta da Bartolomeo Giachino (Forza Italia), che a settembre di ben due anni fa ha consegnato all'allora ministro dei Trasporti Corrado Passera un piano nazionale frutto di più di un anno di tour in giro per l'Italia tra convegni e incontri con i porti.
L'articolo 29 dello Sblocca Italia non è la riforma dei porti di cui se ne parla da quasi un anno. Non è ancora il piano nazionale della logistica ma soltanto un decreto che ne stabilisce un tempo massimo per la sua realizzazione, ma i porti italiani sono soddisfatti. «Siamo molto felici» ha detto il presidente Assoporti Pasqualino Monti. «Per la prima volta, con il piano nazionale dei porti, si creano i presupposti per una reale politica di settore che stabilisca anche le priorità infrastrutturali e decreti la nascita di un sistema logistico strategico per il paese». «L'approvazione delle norme di base – conclude Monti - fornisce per la prima volta le fondamenta su cui costruire un serio processo di riforma».