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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Infrastrutture

Conateco, fumata nera in Prefettura. Lo sciopero continua

Nessun accordo ieri tra azienda e sindacati. Resta il taglio dello stipendio per i 354 dipendenti del terminal |  aggiornamenti all'interno


aggiornamento del 4/08. H18.00. Le organizzazioni sindacali Cisl, Uil e Ugl chiedono l'intervento del ministro dei Trasporti Graziano Delrio, a cui gli scriveranno, dicono le associazioni di categoria, oggi stesso. 

Lo sciopero, proclamato anche per i giorni di giovedì e venerdì, verrà ritirato soltanto a tre condizioni: ripristino della quattordicesima, dei buoni pasto e riapertura della discussione sulla turnistica. Le trattenute di Conateco, spiegano i sindacati, sono diverse: la polizza sanitaria («mai versata dal 2009»), il quinto dello stipendio, il Tfr complementare, i buoni pasto, l'incentivo di produzione, il bonus per il trasferimento di turno, l'indennità pioggia, e l'indennità oltre la ventiseiesima domenica. «Per questo motivo – conclude la nota – Cisl, Uil e Ugl ritengono necessario a questo punto un intervento diretto e urgente del ministro Delrio». 

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Tredicesimo giorno di sciopero oggi al terminal container Conateco di Napoli. Fumata nera all'incontro di ieri in Prefettura tra il terminalista e i sindacati. Conateco resta ferma nelle sue posizioni, ovvero principalmente il mantenimento della revoca dell'accordo di secondo livello, che da luglio ha tagliato in media di 250 euro gli stipendi dei 354 dipendenti Conateco. Così i sindacati (Cisl, Uil e Ugl) confermano gli scioperi per oggi, giovedì e venerdì prossimi.

 

Uno stallo tra le parti. Da quasi un mese, ormai, il terminal è quasi del tutto fermo, operativo praticamente il mercoledì e il week end. C'è stata una vertenza per il licenziamento di 101 dipendenti, poi scongiurata. Restano però diversi interventi dell'azienda ritenuti inaccettabili per i sindacati, tra cui quello più importante riguarda la revoca dell'accordo di secondo livello. Difficile quantificare i danni al traffico e all'operatività del porto, che si ripercuote su tutta la filiera distributiva composta da non meno di settemila persone di indotto. Container dirottati in altri porti, la maggior parte dei quali arriveranno con settimane di ritardo nel mercato regionale campano.