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24 aprile 2025, Aggiornato alle 16,32
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Infrastrutture

Napoli, sciopero Conateco. Msc va via

Tre navi dell'armatore di Ginevra vengono dirottate. Persi 2.100 contenitori. Va via anche Hanjin con altri 2.000 movimenti. Lo sciopero al quarto giorno senza segnali di schiarita |Conateco incontra il Prefetto |  Aggiornamento del 26 luglio ore 10


Napoli, Conateco: linea dura dei lavoratori

Aggiornamento del 26 luglio delle ore 10. Hanjin Washington, la nave proveniente dall'Estremo Oriente con oltre 2.000 movimenti tra imbarco e sbarco, salterà stasera l'approdo di Napoli per lo sciopero dei lavoratori del Conateco. La decisione è stata immediata. L'agente generale Gastaldi non ha avuto assicurazioni di operatività al terminal contenitori del porto di Napoli. La nave andrà a Livorno e poi La Spezia (o viceversa per ragioni di pescaggio). Potrebbe ritornare a Napoli se la situazione dovesse cambiare ma anche saltare lo scalo napoletano in presenza ancora di sciopero. Il dirottamento della Hanjin Washington rappresenta un fatto grave perchè, al di là degli oltre 2.000 movimenti, la nave produce carico per cinque armatori. Oltre Hanjin, Cosco, che sulla stessa linea si alterna con proprie navi, K-Line, China Shipping e Yang Ming. "Un danno d'immagine enorme", commentano tutti gli operatori interessati.

Al quarto giorno di sciopero gli operai del Conateco tengono duro. Non ci stanno a perdere diritti, a loro dire, acquisiti. L'azienda ha chiesto loro un sacrificio salariale che ci starebbe pure, fanno sapere, ma con le dovute garanzie.

Situazione difficile che neppure la riunione in Prefettura di ieri pomeriggio è riuscita a risolvere. In effetti, alle 13 di ieri alla chiusura degli incontri con azienda e sindacati, il Prefetto aveva dato ancora 12 ore ai lavoratori per la ripresa delle attività altrimenti nessun tavolo di trattativa sarebbe stato aperto. Ma la ripresa non c'è stata e, pertanto, alle tre navi Msc dirottate nei giorni scorsi si aggiunge la nave Hanjin. Domani è attesa l'unità in servizio per Zim. Al momento non sono stati movimentati oltre 4mila container.

Ultim'ora. A Mezzogiorno di oggi presso la sala Calypso della Stazione Marittima, è prevista una conferenza stampa sulla situazione da parte degli operatori, agenti marittimi, spedizionieri, trasportatori.

Aggiornamento del 25 luglio. 9,00. C'è una schiarita nella vertenza che vede contrapposti gli operai del Conateco e l'azienda anche se stamattina, di prima ora, alcune centinaia di lavoratori del terminal hanno marciato dall'ingresso del molo Bausan verso il centro del porto paralizzando il traffico veicolare in entrata da Est. A quanto è dato sapere l'azienda incontrerà il Prefetto che si è assunto il compito, su sollecitazione dell'Autorità del porto, di risolvere la questione che sta danneggiando l'economia del porto da oltre due giorni. L'incontro è previsto a breve verso le 10. È possibile che l'intervento del Prefetto, ma questa è solo un'ipotesi sia pur molto attendibile, porti ad un congelamento delle decisioni del Conateco almeno fino a settembre prossimo. Tra le cause dello sciopero indetto dai lavoratori del terminal questioni di carattere salariali penalizzanti per le maestranze del Conateco. 

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Conateco, terminal container del molo Bausan di Napoli, è in sciopero dalle 18 di lunedì 22 luglio e, ancora nella prima mattinata di oggi, mercoledì 24 luglio gli operai del terminal non prestano le attività. Neppure l'incontro alla Autorità del porto di ieri ha sbloccato una situazione che rende ancora più difficile il prosieguo delle operazioni. All'origine dello sciopero una vertenza che vede contrapposti lavoratori e azienda su questioni di carattere salariale, accordi su buoni pasto e la scadenza del contratto collettivo aziendale per il quale non sono state raggiunte intese. I primi effetti gravi dello sciopero si sono ripercorsi sui traffici. E le decisioni di Msc, principale utente/cliente del terminal, ma anche comproprietario dello stesso Conateco, non si sono fatte attendere.
Scrive direttamente Ginevra all'agente generale Le Navi ufficio di Napoli che ha monitorato costantemente la situazione informando l'armatore svizzero, che bisogna insistere affinché la situazione venga ricomposta. "Purtroppo, scrive l'armatore, le vostre notizie non portano nulla di buono.  Msc vi supporta in pieno e interromperà la toccata di Napoli finché Conateco non riprenderà a funzionare, con i suoi dipendenti impegnati in un livello di produttività decente. Ciò vale, conclude Msc, come azione immediata, stiamo salpando ORA con Msc Leanne e stiamo cancellando le altre due navi che dovrebbero arrivare domani mattina".
Questo nella giornata di ieri. Ed infatti, ieri sera è stata fatta ripartire, senza operazioni commerciali, la Msc Leanne in servizio Nord Europa. Tra l'altro, doveva imbarcare 400 containers di prodotti alimentari campani per mercati inglesi. La nave era ormeggiata alle 18 del 22 luglio. In seguito sono state cancellate le toccate di Msc Carole (servizio Stati Uniti) e E.R. Denmark (servizio Australia). In totale circa 2.100 containers sia in import sia in export.
Sempre ieri, Fai, Federazione autotrasportatori italiani – Coordinamento di Napoli, ha scritto al Prefetto segnalando che "il personale dipendente dell'azienda Co.na.te.co Spa (azienda che svolge attività terminalistica all'interno del porto di Napoli su concessione dell'Autorità Portuale di Napoli) non svolge regolarmente il proprio servizio a seguito di uno sciopero non autorizzato dei propri dipendenti. Tale comportamento -scrive Fai- sta portando numerosi danni alle nostre imprese di autotrasporto ed a tutto il sistema portuale di Napoli. Pur rispettando il diritto di sciopero di tutte le maestranze riteniamo giusto -conclude Fai Napoli- che il tutto si svolga nel massimo rispetto delle regole. Pertanto Le richiediamo un intervento d'urgenza al fine di ristabilire la regolare operatività".
Infine gli spedizionieri. Antonio Sticco, presidente riconfermato dell'Accsea (Associazione campana case di spedizione), che raggruppa 100 aziende iscritte per 1.500 addetti, sollecita "un'intesa per sbloccare un fermo che danneggia il porto. Già abbiamo avuto disposizioni dai nostri clienti di dirottare il traffico su altri porti. Ci chiediamo -conclude il presidente Accsea- perché mai nessuno intervenga in anticipo per non far morire il traffico commerciale a Napoli?".