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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Genova. Assagenti e Spediporto: "Sanzioni ingiuste, ricorreremo al Tar"

Le due associazioni di categoria dello scalo ligure annunciano il ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio contro l'Antitrust che le aveva accusate di aver creato un "cartello segreto" per il controllo delle tariffe


Nel porto di Genova "non è in vigore alcun cartello segreto". Lo dichiara con decisione il presidente di Assagenti, Giovanni Cerruti, che insieme ai rappresentanti di Spediporto ha annunciato un ricorso al Tar del Lazio contro l'Autorità Garante che nei giorni scorsi aveva comminato alle due associazione e ad altre 15 società private sanzioni per un totale di 4 milioni di euro. La colpa secondo l'Antitrust? Aver violato le norme della concorrenza agendo nello scalo del capoluogo ligure con un accordo "sotto banco" capace di condizionare il mercato attraverso la concertazione di una parte della tariffa, i cosiddetti "diritti fissi". Pratiche che avrebbero influenzato, scrive l'Acgm, "le transazioni in altri porti del Mediterraneo", come Gioia Tauro e La Spezia.
"Applicare un compenso fisso versato dallo spedizioniere all'agente marittimo per la compilazione di documenti relativi al trasporto – replica Cerruti - è una consuetudine che va avanti da 60 anni. Ogni volta che questa consuetudine è stata rinnovata ha avuto una sua pubblicità sia attraverso i giornali che con circolari alla clientela». Posizione condivisa dall'Associazione Spedizionieri, come ha chiarito la presidente, Roberta Oliaro. "Le analisi economiche condotte sul presunto impatto anticoncorrenziale – ha spiegato - dimostrano la totale irrilevanza dei diritti fissi, con percentuali infinitesimali su clienti e consumatori". I due organismi di rappresentanza genovesi hanno comunque reso noto che, se necessario, faranno ricorso anche al Consiglio di Stato.