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22 novembre 2024, Aggiornato alle 12,52
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Infrastrutture - Logistica

Zone economiche speciali, Carfagna: "600 milioni per collegarle"

La ministra per il Sud annuncia un piano di infrastrutturazione. Assoporti: "Per far partire un'azienda servono una trentina di autorizzazioni"

Mara Carfagna, ministra per il Sud (facebook.com/CarfagnaMara)

La ministra per il Sud Mara Carfagna è intervenuta ieri alla Camera dei Deputati chiarendo che ci sarà un'operazione di snellimento delle procedure sulle Zone Economiche Speciali (ZES). Carfagna ha risposto alle osservazioni del deputato Mauro D'Attis (Forza Italia) in sede di audizione sulle ZES e i Contratti istituzionali di sviluppo (CIS).

«È nostra intenzione destinare 600 milioni di euro per l'infrastrutturazione delle ZES, per assicurare opere di urbanizzazione primaria e di connessione alla rete stradale e ferroviaria», ha detto Carfagna. «È nostra intenzione, peraltro, sostenere con forza il mantenimento del finanziamento di opere sulla rete stradale delle aree interne per un valore complessivo di 300 milioni».

«C'è bisogno di accelerare sul fronte della smplificazione, come chiesto dal tessuto imprenditoriale, per attrarre gli investimenti e consentire una reale e potente crescitai nfrastrutturale dei porti e dei retroporti», ha detto D'Attis commentando l'intervento di Carfagna. «Accanto alle ZES – continua – c'è il tema dei Contratti istituzionali la cui regia è assegnata proprio al ministero del Sud».

«Dopo più di un anno da quando l'Associazione dei Porti Italiani ha proposto la semplificazione delle procedure e della normativa riguardante le ZES e le Zone Logistiche Speciali, sembra che ci si stia muovendo nella direzione giusta», commenta il presidente di Assoporti, Daniele Rossi. «Assoporti – continua - ha lavorato per cercare la semplificazione di questo strumento molto importante per la valorizzazione delle aree nel Sud del Paese. Con la semplificazione si giunge alla strada giusta per rendere efficaci la ZES. Per far partire un'azienda nel nostro Paese servono una trentina di autorizzazioni. L'autorizzazione rilasciata dalla ZES non deve essere la trentunesima perché questo vorrebbe dire sancire il fallimento di uno strumento potenzialmente molto utile. Quella della ZES deve essere l'unica autorizzazione. Riteniamo essenziale iniziare un percorso di semplificazione normativa per consentire lo sviluppo infrastrutturale necessario per la crescita della competitività logistica e portuale del Paese».

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