|
adsp napoli 1
18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Logistica

Ue stanzia 1,8 miliardi per la logistica del Meridione

Presentato il Pon europeo 2014-2020 destinato alle cinque regioni del Sud. Una seconda occasione per il porto di Napoli dopo il treno perso del "Grande progetto"


Il porto di Napoli riparte da capo con i finanziamenti europei destinati ad ammodernarne infrastrutture e collegamenti interportuali. La settimana scorsa il ministro dei Trasporti Graziano Delrio (foto a sinistra) ha presentato nel capoluogo campano, insieme alla commissaria europea per la politica regionale Corina Cretu (a destra), il Programma operativo nazionale (Pon) infrastrutture e reti 2014-2020 destinato alle cinque regioni del Meridione d'Italia: Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia. 

In tutto 1,84 miliardi, tre quarti in Fondi europei di sviluppo regionale (Fesr), il resto in Fondi di rotazione nazionale (Frn). Di questi, 1,39 miliardi sono dedicati allo sviluppo ferroviario, 706 a quello portuale, 211 ai trasporti pubblici e 42 milioni per i collegamenti aerei. Fra i principali interventi finanziati figurano la linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari, l'implementazione della direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo, lo sviluppo del polo logistico di Gioia Tauro, la connessione ferroviaria del porto di Augusta, i collegamenti da "ultimo miglio" ai nodi portuali del triangolo Bari-Brindisi-Taranto, lo sviluppo delle connessioni intermodali tra i porti di Napoli e Salerno e infine lo sviluppo dei collegamenti degli interporti di Nola e Marcianise. 

Per il porto di Napoli, che avrà a disposizione una parte dei 706 milioni (dovrà dividerselo con le altre quattro regioni), si tratta di una seconda occasione dopo il treno perso del ciclo di finanziamenti Pot 2011-2013, quelli del "Grande progetto" da 335 milioni, ridotti oggi a 154 milioni. Di questi, al momento l'Autorità portuale ne ha destinati in bandi poco più di 76 milioni, dedicati principalmente a rifare i collegamenti interni e bonificare i fondali. Tenendo conto che scadono il 31 dicembre di quest'anno, è probabile che non se ne aggiungeranno altri. Mancano all'appello le due opere veramente "grandi", fondamentali per lo sviluppo del traffico portuale: i dragaggi (costo, circa 45 milioni) - che devono affrontare ostacoli ambientali e burocratici che interessano tutti i porti della penisola - e l'espansione del terminal container di Levante, un'infrastruttura progettata da decenni e mai partita.