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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Politiche marittime

Troppo tempo in dogana, Bruxelles prepara manifesto elettronico

La Commissione europea lancia Cintura Blu , un pacchetto che include una consultazione e un disegno di legge da presentare entro l'anno. Risparmi fino a 25 euro per container


Lo sapevate che le navi che passano da un porto europeo all'altro, uscendo ed entrando dalle acque territoriali, subiscono in dogana le stesse trafile burocratiche di quelle provenienti da fuori Europa? È il riassunto della politica doganale dei trasporti marittimi, da sempre il tallone d'Achille della logistica, vero punto debole di una catena di trasporto fondamentale, ma a cui spesso si preferisce il caro vecchio camion che sarà pure meno efficiente, ma sicuramente più semplice da gestire.
Sono stati questi fattori, a cui si aggiungono le continue lamentele di spedizionieri e caricatori, ad aver spinto la Commissione europea ad avviare due iniziative importanti per sciolgliere, si spera definitivamente, il nodo della burocrazia doganale marittima. Si tratta di una consultazione per gli Stati membri e di un disegno di legge, da presentare entro fine anno, per creare una dogana elettronica che armonizzi le dichiarazioni di carico, per esempio elimimando tutte le procedure extra-Ue per quelle navi che provengono da un porto del Vecchio Continente. E' la Cintura Blu, un pacchetto di proposte con cui Bruxelles punta a ridurre i ritardi e a rendere competitivo il settore, andando incontro alle esigenze degli operatori. 
Le proposte sono due:
1. Semplificazione delle formalità doganali per il traffico marittimo intraunionale. Fase di consultazione per gli Stati membri ridotta a 15 giorni, rispetto agli attuali 45, mentre le imprese potranno chiedere anticipatamente l'autorizzazione per gli Stati membri in cui potrebbero voler operare, al fine di risparmiare tempo qualora si presentassero opportunità commerciali in tal senso.
2. Semplificazione delle formalità doganali per le navi che fanno scalo nei porti di paesi terzi. Istituito un sistema che consenta di distinguere tra le merci europee a bordo (che devono essere scaricate rapidamente) e le merci extraunionali, che devono essere sottoposte alle opportune procedure doganali. A tal fine, la Commissione presenterà entro la fine dell'anno una proposta per la definizione di una dichiarazione di carico elettronica armonizzata. Questo nuovo manifesto elettronico consente alle compagnie di navigazione di fornire alle autorità doganali, in tutti i manifesti (intra ed extraunionali), informazioni relative allo status delle merci. 
La principale conseguenza in un sistema di pratiche doganali che soffre in lentezza risiede nei costi, in particolare nei pesanti oneri amministrativi per le merci del trasporto marittimo a corto raggio. Le navi infatti possono attendere ore, talvolta giorni, per lo sdoganamento. Ciò rende il settore marittimo meno interessante rispetto ad altre tipologie di trasporto preferendo per esempio il trasporto stradale che, pur essendo logisticamente meno efficiente, è decisamente più fluido. La Commissione europea spera con questo pacchetto se non di risolvere, almeno di affrontare questo fenomeno. Se tutto va bene, tenendo conto della fase di consultazione, a cui seguirà quella di stesura del disegno legge, le due misure si concretizzeranno nella Cintura Blu entro il 2015.
 
 
«La cintura blu estenderà il mercato unico al mare. Il trasporto marittimo trarrà notevoli vantaggi dalla misure proposte, che ridurranno i costi, semplificheranno l'amministrazione, agevoleranno gli scambi e creeranno pari condizioni di concorrenza tra tutti i modi di trasporto. Nel contempo semplificheranno il lavoro delle autorità doganali, che potranno affrontare meglio i rischi in materia di sicurezza e concentrarsi sulla protezione dei cittadini e delle imprese» spiega Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità.
Le proposte relative alla cintura blu vanno di pari passo con il riesame della politica portuale adottato il 23 maggio 2013, che mira a promuovere la competitività dei porti marittimi europei e a liberarne le potenzialità di crescita.
Sulla base dei dati della Commissione Ue, il 75% del commercio estero europeo e il 37% di quello interno viaggia via mare. «La libera circolazione delle merci è una libertà fondamentale nell'ambito del diritto dell'UE, tuttavia non è ancora una realtà per il settore marittimo» spiega l'Ue in una nota. Oggi una nave che si sposta tra Anversa e Rotterdam è ancora trattata come se provenisse dalla Cina. Per quale motivo? Perché quando le navi escono dalle acque territoriali degli Stati membri si ritiene che oltrepassino le frontiere esterne dell'Unione. Le navi che viaggiano tra porti situati in due Stati membri vengono così considerate navi che escono e rientrano nel territorio doganale europeo, portandosi dietro formalità doganali che potrebbero essere rimosse.
Secondo l'Associazione degli armatori europei (ECSA), in base alle informazioni ricevute dai loro membri, i risparmi ottenuti grazie alla semplificazione delle procedure amministrative possono arrivare a circa 25 euro container.
La comunicazione fa seguito al lancio dell'Atto per il mercato unico II nell'ottobre 2012 ed è un'estensione del progetto pilota sulla cintura blu gestito dall'Agenzia europea per la sicurezza marittima nel 2011.
«L'Europa deve affrontare notevoli sfide in termini di aumento del traffico e di inquinamento – spiega il Commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas (nella foto) - occorre sfruttare al massimo le potenzialità del trasporto marittimo a corto raggio e fornire una soluzione di trasporto rispettosa dell'ambiente e a basso costo, che possa trasportare più merci e ridurre il traffico della congestionata rete stradale europea. Proponiamo strumenti innovativi per ridurre la burocrazia e contribuire a rendere il settore navale un'alternativa più attraente per i clienti che desiderano far circolare merci all'interno dell'Ue».