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20 dicembre 2024, Aggiornato alle 18,38
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Politiche marittime

Transizione ecologica, la cabina di regia proposta da Marevivo

Il nostro Paese, ricorda l'associazione, è caratterizzato da oltre 8.000 chilometri di coste, trentadue Aree Marine Protette, nove arcipelaghi, 800 isole, oltre 500 porti


"Una grande occasione che può far nascere al suo interno una struttura per dare vita ad una seria governance dell'immenso patrimonio che rappresenta il mare". È l'associazione Marevivo che sottolinea l'importanza di una cabina di regia per rendere davvero efficace il lavoro del nuovo Comitato Interministeriale per la transizione ecologica (CITE) alla presidenza del Consiglio che vede uniti i ministri della transizione ecologica, dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico, delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del lavoro e delle politiche sociali e delle politiche agricole, alimentari e forestali, indispensabili per un coinvolgimento dei temi legati all'ambiente in tutte le scelte future. 

In Italia, spiega Marevivo, il mare rappresenta un campo di intervento centrale sia per l'ambiente che per l'economia: il nostro Paese è infatti caratterizzato da oltre 8.000 chilometri di coste, trentadue Aree Marine Protette, nove arcipelaghi, 800 isole, oltre 500 porti. Sono 200 le imila mprese italiane blu e rappresentano il 3% del PIL con un trend in continua crescita.

Dalla chiusura nel 1993 del ministero della Marina Mercantile con la sua Consulta, le istanze legate al mare sono state divise in sette ministeri ed è mancata una vera politica integrata per l'ecosistema marino. Da allora, ricorda Marevivo, "abbiamo sollecitato ripetutamente i governi che si sono succeduti affinché istituissero un organismo alla Presidenza del Consiglio che potesse assolvere a questa mancanza".

"Ora all'interno del CITE potremmo vedere finalmente realizzata la nostra richiesta per porre il Mare al centro delle politiche della transizione ecologica nazionale, ma anche nelle politiche internazionali essendo il nostro Paese una importante presenza nel Mar Mediterraneo. Come diceva Matvejevic, ‘L'Italia promontorio d'Europa nel Mediterraneo': il nostro Paese potrebbe svolgere uno straordinario ruolo di cerniera tra i Paesi rivieraschi e l'Unione Europea", ha detto Rosalba Giugni, presidente di Marevivo.