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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Tirrenia, tutti soddisfatti. Tranne la Sardegna

Le associazioni di categoria salutano l'acquisizione come l'occasione di rilancio della compagnia di bandiera. Ottimismo sulla garanzia occupazionale e sulla continuità territoriale. "Schiaffo" alla Regione Sardegna, pronta a dare battaglia di Paolo Bosso  

Tutti d'accordo. Sindacati e associazioni di categoria avallano l'acquisizione di Tirrenia da parte della Compagnia Italiana di Navigazione. Uiltrasporti, Ugl Trasporti e Filt Cgil non hanno dubbi nel salutare l'accordo come un'occasione di rilancio della compagnia di bandiera. Unica voce fuori dal coro è la Regione Sardegna che vede nella vendita «uno schiaffo» all'isola.
Uiltrasporti. Secondo il segretario generale Luigi Simeone, con la garanzia occupazione è stato scongiurato il rischio per molti lavoratori di essere licenziati, ma ora gli impegni assunti dal governo dovranno essere messi «nero su bianco». Da qui l'auspicio ad un pronunciamento rapido dell'Antitrust europea, nonché su una continuità territoriale con Sardegna e Sicilia «che non può dipendere dal possesso o meno di una quota azionaria da parte di una o di entrambe le Regioni o dalla presenza nel CdA della nuova Tirrenia, ma dalla certezza dell'erogazione delle necessarie sovvenzioni senza le quali nessuno potrebbe assicurare la globalità e regolarità dei servizi».
Ugl Trasporti. Una «buona notizia» in cui è prevalso il «senso di responsabilità». Anche per il segretario nazionale Fabio Milloch i prossimi passi, dopo l'ok dell'Antitrust Ue, saranno le garanzie occupazionali, il rinnovo della flotta e il mantenimento dei servizi.
Filt Cgil. Per il segretario generale Franco Nasso bisogna creare le condizioni per una trattativa aperta con i sindacati, affrontare il piano industriale in tutti i suoi aspetti, giungendo «alla conferma delle condizioni contrattuali in essere» traducendosi al più presto in un accordo.
Regione Sardegna. Per l'ente regionale la conclusione dell'affare è un vero e proprio smacco che la mette a tutti gli effetti fuori gioco. «Uno schiaffo per la Sardegna» che è pronta a dare battaglia tuonando: «Davanti a scelte che mettono a repentaglio i diritti dei sardi, faremo subito valere le nostre ragioni davanti alla Corte Costituzionale, all'Unione Europea e anche in sede civile». Nonostante l'accordo sia nero su bianco, firmato dal commissario straordinario Tirrenia, dall'amministrazione di Cin e avallato dal governo, «non ci fermeremo né di fronte a contratti né davanti a una convenzione per la continuità territoriale nella quale non ci riconosciamo assolutamente. Il nostro standard è e rimane quello della flotta sarda». Nelle settimane precedenti l'acquisizione alcune voci volevano la Regione pretendente il 25% delle azioni Tirrenia più vari diritti amministrativi, ma pare che Cin gli abbia offerto il 15% senza alcun potere di veto. Si giocheranno tutti qui gli interessi della Sardegna?
 
Paolo Bosso