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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Tirrenia, i sospetti di Bruxelles sugli aiuti di Stato

Almunia fa sapere che è ancora tutto da chiarire. Nell'indagine 496 milioni di contributi. Intanto i sindacati lanciano l'allarme sulla continuità territoriale delle regionali


Cin si prende Tirrenia ma l'Europa fa sapere che non ha ancora finito di esaminare i contributi di Stato ricevuti da Tirrenia in passato e quelli che dovrebbe ricevere Cin nei prossimi otto anni. Il vicepresidente della Commissione Europea Joaquim Almunia (nella foto) spegne ogni eventuale entusiasmo su un'acquisizione attesa da due anni. Lo fa in una nota in cui afferma che sui contributi pubblici è ancora tutto da chiarire. Sull'operazione di privatizzazione l'Ue «non ha nulla da dire», ma poi precisa che l'inchiesta europea «riguarda anche le nuove condizioni dell'acquisizione». L'Europa vuole, in primis, vederci chiaro sui «vecchi sistemi di aiuti di Stato riguardanti il riesame dei contratti di servizio pubblico dopo la fine del 2008», ovvero 496 milioni derivanti dal prolungamento della convenzione di servizio pubblico per la capogruppo nel periodo 2009/2011.
Ora tutto si giocherà sul responso di Bruxelles, a quanto pare non prima di un paio di mesi. Se per l'Europa saranno aiuti di Stato si dovrà stabilire chi paga, se la vecchia Tirrenia o la nuova proprietaria Cin nel caso venga dimostrato una continuità aziendale. Ettore Morace, presidente e ad della Compagnia Italiana di Navigazione, si dice tranquillo: il nuovo contratto appare blindato e, pertanto, inattaccabile. «Ne siamo a conoscenza da tempo» e quanto afferma Almunia non è «nulla di nuovo», «noi proseguiamo con fiducia per la nostra strada che punta al rilancio e al potenziamento di Tirrenia». Morace ha convocato per il primo agosto i sindacati Federmar-Cisal, Ugl e Uslac Uncdim.  
A quanto è dato sapere, in sintesi, il nuovo contratto proteggerebbe Cin sui contributi che lo Stato dovrebbe dare per i servizi dovuti (continuità territoriale): i famosi 72 milioni per otto anni. Ad un'eventuale contestazione della Ue e quindi riduzione dei contributi, corrisponderebbe, infatti, un minor esborso della rata Cin sui 380 milioni (di cui una parte già corrisposta)complessivi della acquisizione.
Intanto, sulla continuità territoriale già da agosto le regionali Laziomar, Caremar e Saremar potranno perdere le sovvenzioni. A lanciare l'allarme è la Filt Cgil. Le sovvenzioni, spiega il sindacato, sono «riconosciute fino ad oggi in deroga per garantire il servizio marittimo di continuità territoriale con le isole minori». Filt Cgil sostiene che quanto sta accadendo è la conseguenza della privatizzazione avviata dalle Regioni, prevista già dalle leggi 166/2009 e 163/2010 che disciplinano i servizi pubblici, nonché dell'accordo di programma firmato a palazzo Chigi il 3 novembre 2009, con cui le stesse Regioni si impegnavano a privatizzare le società di navigazione che lo Stato ha trasferito loro gratuitamente. «Questo grave inadempimento – aggiunge il sindacato - è indice di irresponsabilità da parte delle Regioni Lazio, Campania e Sardegna e determina il rischio di non poter più garantire la continuità territoriale verso le isole ed i servizi finora erogati e mette a rischio l'occupazione e la sopravvivenza delle aziende stesse». Solo la Toremar della Regione Toscana, rileva la Filt, ha proceduto alla privatizzazione nei tempi previsti e per questo, garantendo la continuità territoriale, beneficia delle dovute convenzioni.