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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Tirrenia, e se fosse stato meglio lo spezzatino?

Un'approfondita analisi dell'Istituto Bruno Leoni evidenzia le inefficienze di una gestione pubblica ultradecennale. Una flotta vecchia e un costo del lavoro alto. Uiltrasporti: «Dati non reali»


E se la soluzione più giusta per Tirrenia fosse stata un'altra? A domandarselo è l'Istituto Bruno Leoni (Ibl), centro di studi economici e umanistici fondato dal politologo, giurista e filosofo Bruno Leoni. Una lunga disanima che arriva alla conclusione che fino ad ora tutti, armatori e sindacati, hanno voluto evitare: lo spezzatino. L'istituto ha pubblicato un focus sul fallimento della privatizzazione della compagnia di navigazione Tirrenia a firma di Andrea Giuricin, economista e membro del centro.
L'analisi è intitolata "Tirrenia: le cause di un fallimento annunciato" e sottolinea il fallimento del modello basato sullo Stato imprenditore e sugli imprenditori di Stato. Per Giuricin, «Tirrenia, come Alitalia e Trenitalia, ha visto una gestione non privatistica per moltissimi anni, con la conseguenza che le inefficienze si sono sommate, fino a provocare un lento affondamento». Per questo l'unica soluzione sarebbe stata quella di mettere in liquidazione l'azienda, lasciare al mercato le rotte profittevoli e mettere all'asta quelle non profittevoli. 
Tra le cause del fallimento, l'economista dell'Ibl evidenzia l'inadeguatezza della governance, l'età della flotta e il costo del lavoro: tutti problemi legati alla politicizzazione di Tirrenia, che hanno condotto a una situazione nella quale, nonostante siano stati erogati sussidi per più di un miliardo di euro nell'ultimo quinquennio, l'azienda non è più in grado di sopravvivere.
Le critiche allo studio di Giuricin non si sono fatte attendere. Uiltrasporti la considera ovviamente errata. Per il segretario generale Giuseppe Caronia «l'analisi di Andrea Giuricin è molto discutibile in quanto si basa su dati non corrispondenti alla realtà. Non è infatti vero che la governance sia stata inadeguata considerato che è rimasta nelle stesse mani per quasi tre decenni, a meno che non si voglia denunciare l'incapacità di quanti avrebbero altrimenti dovuto per tempo provvedere; l'età della flotta è tra le più basse in Europa; il costo del lavoro è lo stesso, o inferiore, a quello dell'armamento privato concorrente come dichiarato da un suo stesso, forse il più importante, esponente. È quindi evidente che le soluzioni proposte dal dottor Giuricin sono del tutto sbagliate».
La relazione integrale potete consultarla qui