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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Terremoto Fincantieri, è crisi...oppure no?

Una bozza del piano industriale 2010-2014 prevede più di 2mila esuberi e la chiusura degli stabilimenti di Riva Trigoso e Castellammare di Stabia. Cauti il governo e Fintecna. Intanto sindacati e operai scendono in piazza


E alla fine la crisi è scoppiata anche per Fincantieri. L'unica azienda cantieristica in Europa ad aver preso nei primi mesi dell'anno un ordine per la costruzione di una nave da crociera deve arrendersi. Era nell'aria anche se nessuno si era mai azzardato a parlare di crisi. La contrazione degli ordini navali a livello mondiale è troppo forte per credere che il prossimo piano industriale dell'azienda non includesse dei grossi tagli. L'evento che ha fatto esplodere l'emergenza è proprio la bozza del piano industriale 2010-2014, fatto girare clandestinamente e non si sa da chi. Si tratta di un riassetto studiato dalla McKinsey e presentato in tre opzioni all'azionista Fintecna.
Di queste tre opzioni, due piombano pesanti come macigni: un'uscita dalla produzione di 2.450 dipendenti e tre città, tre capoluoghi dei cantieri a rischio, ovvero Sestri Ponente, Riva Trigoso e Castellammare di Stabia. Il primo sarebbe destinato a un forte ridimensionamento, il secondo e il terzo alla chiusura. Muggiano invece dovrebbe uscirne indenne. In particolare, per Castellammare non si tratterebbe di una chiusura definitiva ma di una riconversione in porto turistico (ma il vicino porto turistico di Marina di stabia? ndr.). Per lo stabilimento ligure, invece, non ci sarebbero alternative. Le strade di Genova, Napoli e Palermo vedono già sfilare lavoratori e sindacati.
Tuttavia questa fuga di notizie potrebbe avere il sapore di una scelta consapevole: smuovere le acque e vedere che succede. Nei giorni precedenti, infatti, l'azienda ha smentito tutte queste ipotesi su esuberi e ridimensionamento dei cantieri. Il governo dal canto suo è cauto e reagisce da "persona non informata sui fatti". Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha assicurato di non aver ricevuto «nessuna comunicazione». Per Claudio Scajola, ex ministro per lo sviluppo Economico, ma deputato tra i più impegnati in Liguria, la notizia è «un fulmine a ciel sereno. Lo scenario, certo, è difficilissimo, se pensiamo che il più grande cantiere d'Europa, in Finlandia, ha lavoro solo per qualche settimana. Ma Fincantieri ha retto al meglio l'impatto della crisi, perché, a cominciare dall'amministratore delegato Giuseppe Bono, ha ottimi manager». Anche il presidente Fintecna dichiara di essere «completamente all'oscuro». Si attendono così chiarimenti dallo stesso gruppo cantieristico per una bozza "sfuggita" al controllo e che ha messo in moto tutti i comparti interessati.
 
Paolo Bosso