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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Taranto, il Pot per un porto di terza generazione

Ieri il Comitato Portuale ha approvato il Piano Operativo Triennale. Partirà dai "problemi più immediati" a iniziare da: pubblica amministrazione, sistemazione dei precari, investimenti in nuove tecnologie e formazione


Dopo l'approvazione del progetto per la piastra logistica, il porto di Taranto ha approvato il nuovo Piano Operativo Triennale. Approvato a maggioranza nella seduta di ieri del Comitato Portuale - 19 voti favorevoli su 21 – il piano è stato portato a termine in meno di 60 giorni dalla data dell'insediamento del neo presidente dell'Authority Sergio Prete.
«L'obiettivo del Pot – spiega l'Ap in una nota - è quello di fare di Taranto un porto di terza generazione ossia una infrastruttura che vada oltre le prestazioni connesse allo sbarco/imbarco delle merci e che sia in grado di offrire il ciclo completo dei servizi nell'ambito della catena logistica. Ciò consentirà di aumentare l'import/export a tutto vantaggio dell'economia regionale». Pertanto il porto, senza smettere di "pensare in grande", partirà dai problemi più immediati «per i quali serve soprattutto impegno e buona volontà, oltre che risorse e strumenti ordinari». Le iniziative principali riguarderanno: coordinamento tra le pubbliche amministrazioni operanti in porto; sistemazione anche logistica per coloro che operano in condizioni precarie; investimenti in iniziative eco sostenibili e in nuove tecnologie per abbattere tempi, costi ed accrescere le rese; amplificare la visibilità del porto con la maggiore presenza dell'Autorità Portuale in contesti internazionali specializzati; supportare la formazione in materia di shipping e logistica. E poi «investire quindi sui giovani del territorio jonico affinché Taranto diventi una città portuale e non più solo una città con il suo porto». E poi fare sistema con altre realtà come l'aeroporto Grottaglie