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06 settembre 2024, Aggiornato alle 15,50
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Suez, il Canale apre agli investimenti esteri

Le autorità egiziane hanno progettato un fondo per affrontare crisi impreviste e sostenere la necessaria manutenzione. Protetta comunque la sovranità


Il Canale di Suez accoglierà gli investitori stranieri, ma questi non avranno comunque alcun controllo sul corso d'acqua egiziano o sul fondo proposto per aiutare a gestirne le risorse. Lo ha assicurato in un incontro con la stampa il presidente di Suez Canal Authority (Sca), Osama Rabie, tacitando alcune speculazioni sull'utilizzo del previsto fondo come strumento per la possibile vendita di partecipazioni nel canale agli stranieri.

Il fondo, in discussione da diversi anni, è stato progettato per proteggere le risorse del canale per il reinvestimento, nonché per aiutarlo ad affrontare sfide o crisi impreviste, ha detto Rabie. "Non possiamo vendere il canale o affittarlo. È proprietà dell'Egitto e degli egiziani", ha detto Rabie. Insomma, il fondo sarebbe separato dalla Sca, che già collabora con società straniere per sviluppare progetti, ha affermato Rabie. "L'investitore sarà accolto in relazione al progetto che si sta realizzando, non entrando nel fondo".

L'Egitto sta cercando di raccogliere investimenti del settore privato e straniero, in particolare dagli stati del Golfo ricchi di idrocarburi, per contribuire a far fronte a una forte carenza di valuta che ha ostacolato le importazioni e rallentato alcune attività economiche. Il canale di Suez è la rotta marittima più veloce tra l'Asia e l'Europa ed è uno dei principali guadagni di valuta estera per l'Egitto con circa 8 miliardi di dollari durante l'anno fiscale che si concluderà a giugno.
 

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