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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Logistica

Srm analizza il traffico marittimo europeo

Elaborazione statistica sull'economia marittima del centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Intesa San Paolo). Il nordeuropa guida e il Mediterraneo cresce. L'Italia gode della vitalità del sud ma non cresce


a cura di Paolo Bosso 
 
Luci e ombre nel primo rapporto annuale sull'economia marittima italiana redatto dal centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm, qui una sintesi) del gruppo Intesa San Paolo. Il nord Europa guida, il Mediterraneo cresce (rubando qualcosa allo strapotere olandese) e l'Italia, in mezzo, resta a guardare pur mantenendo un certo ruolo nello scacchiere marittimo-economico dell'Europa.
È il primo frutto statistico dell'Osservatorio Permanente sull'Economia dei Trasporti Marittimi e della Logistica, nato un anno fa in seno ad Srm.

L'Italia delle merci e del cabotaggio
Un terzo del commercio estero italiano, sia in importazione che in esportazione, viaggia via mare, per un valore complessivo pari a 230 miliardi di euro. «È un risultato positivo, ma indicativo della stasi in cui ci troviamo» commenta il presidente Federagenti Michele Pappalardo. «Siamo costretti a muoverci per mare, perché non essendoci infrastrutture a terra all'altezza del mercato, l'acqua resta la via più efficiente ed economica. È questo il motivo per cui abbiamo tanti porti e tante infrastrutture d'acqua».
La buona notizia è rappresentata dalla posizione che l'Italia mantiene sugli altri paesi Ue: terzo posto per merci movimentate (477 milioni di tonnellate) dietro Olanda e Gran Bretagna. È una quota però che, dal 2005, è rimasta sostanzialmente invariata.

Lo strapotere nordeuropeo
Anversa, Rottedam e Amburgo, i primi tre porti dell'Europa, movimentano il 62% del traffico marittimo del Vecchio Continente. La loro quota è stata in parte "rubata" dal Sud del Mediterraneo, Italia esclusa.

Cabotaggio del Med
La quota dello short sea shipping mediterraneo è pari al 37% del totale in Europa. Solo L'Italia è leader totalizzando un traffico superiore a Francia, Grecia e Spagna messe insieme.

La percezione del container
La percezione che l'opinione pubblica ha del trasporto marittimo è una sola: container. Ma delle 477 miliardi di tonnellate che le navi movimentano ogni anno in Italia, solo il 20% è costituito da contenitori. La buona notizia per l'Italia è che è tornata quasi ai livelli pre-crisi, avendo movimentato l'anno scorso 10,1 milioni di teu (erano 10,5 milioni nel 2008).

L'Italia della logistica
Nella logistica coagulano tutti i problemi dell'Italia dei porti. Abbiamo un vantaggio geografico (siamo in mezzo al Mediterraneo e costituiamo uno dei primi approdi per le navi che provengono dall'Oriente) che viene annichilito dal groviglio burocratico e dai colli di bottiglia infrastrutturali. In Europa, il Logistic Performance Index 2013 della World Bank ci piazza dopo tutti i principali paesi marittimi europei, al sesto posto, dopo Germania, Olanda, Belgio, Francia e Spagna, anche se al livello mondiale abbiamo guadagnando quattro posizioni (dal ventiquattresimo al ventesimo posto).

La vitalità del Mezzogiorno
Il sud Italia costituisce come sempre una risorsa importante per il cluster marittimo italiano. La maggior parte delle merci che passano di qui viaggia via mare (63%). Su 7mila imprese in Italia, 2.700 sono registrate qui (il 40%). Infine, il 48% delle 477 milioni di tonnellate movimentate l'anno scorso sono state imbarcate e sbarcate nei porti del Mezzogiorno. «Le aziende marittime del Sud godono di un minor debito e di una maggiore capitalizzazione del resto d'Italia» osserva il presidente del Propeller Club Umberto Masucci, «ma di fatto non abbiamo alcuno strumento di promozione».

Transhipment
Il presente parla africano, sopratutto marocchino, dove il costo del lavoro resta più basso rispetto all'eurozona, «anche se rispetto al passato è cresciuto del 40%» sottolinea Marco Simonetti, vicepresidente Contship Italia. Attualmente il Marocco ha in servo per quest'anno 175 milioni  di euro in investimenti infrastrutturali distribuiti in sette porti, di cui 124 solo a Casablanca.

I nostri clienti
Il primo cliente in importazione è la Cina, in esportazione gli Stati Uniti. Seguono Russia (quasi soltanto import), Turchia (import-export equilibrato) e Arabia Saudita (idem).