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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Politiche marittime

Spagna, un altro step verso le nuove regole sul lavoro portuale

Via libera della Diputación permanente al decreto che completa un percorso iniziato due anni fa. Si liberalizza il mercato delle storiche cooperative Sagep

Il premier di Spagna, Pedro Sánchez, e la vicepremier, Carmen Calvo / Gtres

a cura di Paolo Bosso

Dopo il via libera della Commissione europea, la Diputación permanente - l'organo di transizione, costituito da una delle camere del Parlamento spagnolo, che adempie alle funzioni governative fino alle prossime elezioni nazionali, che si terranno il 28 aprile - ha dato il via libera al decreto che modifica le norme sul lavoro portuale in Spagna. 33 i voti favorevoli, 25 i contrari e 7 gli astenuti, convalidato così il regio decreto 9/2019.

Come cambia il lavoro portuale in Spagna
Il decreto va a a completare un percorso iniziato due anni fa con l'approvazione del decreto 8/2017 che ha riformato l'attività di stivaggio portuale. Stabilisce la libertà contrattuale per la fornitura del servizio, con un regime transitorio di tre anni, fino a maggio 2020, per dare il tempo di adeguarsi. Sono stati creati centri per l'impiego portuale (Centros portuarios de empleo como empresas de trabajo temporal - ETT) con una funzione analoga alle agenzie portuali italiane, andando modificare le storiche cooperative Sagep. In sostanza, l'accesso alla professione di stivaggio richiede ora un certificato specifico e una pratica formativa professionale.

Il decreto 9/2019 è stato avviato il 20 febbraio con la proposta del Congresso dei deputati. Il ministro dei lavori pubblici, José Luis Ábalos, ha detto che quest'ultimo decreto servirà ad «avere un mercato aperto con la libertà di assumere lavoratori professionisti, un personale ben addestrato ed efficiente per avere porti in ​​grado di competere a livello internazionale. Tutto questo nel rispetto dei diritti dei lavoratori e della stabilità nel mondo del lavoro».

Prossimo passo, l'approvazione del testo da parte del Consiglio dei ministri, che si riunirà il 19 aprile.