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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Soldini: "Sulla nautica misure inique"

Il velista italiano critica la tassa di stazionamento che arriva a 7 euro al giorno. "Non tutte le barche sono megayacht, la maggior parte valgono quanto una roulotte". Il rischio fuga dai porti italiani


L'ultimo pacchetto di misure approvate dal governo sul settore nautico non convincono Giovanni Soldini, storico velista italiano da sempre impegnato in importanti traversate. Oggetto di critica le tasse sullo stazionamento che dovrebbero salire fino a 7 euro al giorno. Piuttosto che riempire le casse dello Stato, secondo Soldini avranno come unico effetto quello di una «fuga all'estero degli scafi» con conseguente «chiusura dei porti». «Sulla nautica mi hanno deluso – afferma all'Ansa Soldini - non hanno capito di cosa si sta parlando: equiparare una barca a vela a un elicottero è una follia. Non si può chiedere 7 euro di tassa al giorno ha chi ha una barca di 10 metri che vale 35.000 euro. Non ha senso: quello che otterranno è che tutti porteranno le barche fuori dall'Italia e i porti falliranno». «È vero – spiega - che si sono i mega yacht sopra i 30 metri ma la gran parte delle barche vale come una roulotte. L'approccio, da quello che leggo, è stato frettoloso e superficiale: standardizzare le barche per lunghezza e quindi tassarle in questo senso è sbagliato. Esistono barche di 12 metri che valgono 50mila euro e altre della stessa dimensione che valgono 800mila. È come dire che sono uguali tutte le macchine lunghe 4 metri. E poi c'é differenza tra scafi a motore e a vela, oltre ai costi anche sul fronte dell'inquinamento».