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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Sgravi e crediti, guida alla Zona economica speciale della Campania

Le imprese dovranno risiedere minimo 5 anni per godere di crediti d'imposta fino a 50 milioni, e dovranno importare o esportare da uno dei tre porti della regione


di Paolo Bosso

È Zes fu. L'11 maggio la presidenza del Consiglio dei ministri, quella guidata ancora da Paolo Gentiloni, ha approvato per decreto il piano strategico di sviluppo della Zona economica speciale (Zes) della Regione Campania. 5,154 ettari (espandibili fino a 5,467) dove avviare imprese a cui sono riservati sgravi fiscali e crediti d'imposta fino a 50 milioni di euro complessivi (risiedendo nella Zes per almeno 5 anni). È la prima regione che ottiene questa specie di zona franca, a due anni dal "Patto per la Campania" stipulato tra il governatore Vincenzo De Luca e l'allora premier Matteo Renzi, a cui è seguito uno studio del Cipe per i porti di Napoli e Salerno. Al centro, infatti, ci sono i porti: per creare un'impresa all'interno della Zes ci deve essere necessariamente uno scalo con cui avere rapporti logistici e commerciali. 

Il percorso normativo è iniziato ad agosto 2017, con l'approvazione in Parlamento del "Dl Sud".

Gli istituti che compongono la Zes (art. 1 della 47/2018)
• Regione, all'interno della quale risiedono una o massimo due Zes
• Zes, con confini precisi
Comitato d'indirizzo, che stabilisce il soggetto per l'amministrazione della Zes. È presieduto dal presidente dell'Adsp e i membri non ricevono compensi
Segretario generale dell'Adsp, che esercita le funzioni amministrative del Comitato d'indirizzo e può stipulare, autorizzato dal Comitato, accordi o convenzioni quadro con banche e intermediari finanziari 
 
Cosa contiene il Piano strategico
Indica le aree dove creare la Zes; l'elenco delle infrastrutture esistenti, quelle di collegamento; un'analisi dell'impatto sociale; le attività che si vogliono creare, promuovere e rafforzare, mostrando un nesso economico-funzionale con le aree portuali; le semplificazioni amministrative regionali per incentivare gli investimenti imprenditoriali; l'indicazione dei pareri e delle intese con gli enti locali; l'elenco dei soggetti pubblici e privati consultati (tra cui Invitalia); il Comitato di indirizzo. 
Porti, aeroporti e interporti. Le aree regionali interessate sono i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia e le aree retroportuali. Sono compresi: gli aeroporti di Napoli e Salerno; gli interporti "Sud Europa" di Marcianise-Maddaloni e "Campano" di Nola; gli agglomerati indutriali di Acerra, Arzano-Casoria-Frattamaggiore, Caivano, Torre Annunziata-Castellammare, Marigliano-Nola, Pomigliano, Salerno, Fisciano-Mercato San Severino, Battipaglia, Aversa Nord (Teverola, Carinaro, Gricignano), Ponte Valentino, Valle Ufita, Pianodardine e Calaggio; le aree industriali e logistiche di Napoli Est, Bagnoli, Nocera, Sarno, Castel San Giorgio e Contrada Olivola.
 
Finanziamenti
Come stabilito dalla legge 91/2017 - che ha avviato il processo di istituzione delle Zes terminato con il decreto ministeriale 47/2018 - le risorse per le Zes sono suddivise in tre anni: 25 milioni nel 2018, 31,5 milioni nel 2019 e 150,2 milioni nel 2020. Le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono fare richiesta d'istituzione - ai ministeri di Coesione Territoriale, Economia e Trasporti e presentando un piano strategico – di una zona economica speciale, un'area, recita il Dl 91 all'articolo 4, «costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico, e che comprenda almeno un'area portuale, collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T)». La centralità dei porti si vede da come è selezionato il soggetto incaricato di amministrare la Zes. L'amministratore è infatti identificato da un Comitato d'indirizzo composto dal presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) interessata, che lo presiede, e un componente ciascuno di Regione, Presidenza del Consiglio dei ministri e ministero dei Trasporti. Inoltre il Comitato si avvale della consulenza del segretario generale dell'Adsp il quale funge in questo caso da "amministratore delegato", o "tesoriere", stipulando accordi con banche e istituti finanziari.
 
Agenzia per la coesione territoriale 
È incaricata di vigilare l'andamento delle imprese che operano in regime di zona economica speciale, riferendo direttamente al premier e al ministero per la Coesione territoriale.
 
Norme, strumenti e regole di riferimento
• Decreto legge 91/2017 ("Dl Sud")
• Decreto ministeriale 47/2018
• Piano di sviluppo strategico. Lo presenta la Regione ai ministeri competenti per richiedere la Zes. Contiene in sostanza il disegno della Zes, i suoi confini e cosa c'è dentro

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Immagine in alto, uno scorcio della zona di Levante del porto di Napoli