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14 marzo 2025, Aggiornato alle 16,34
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Infrastrutture

Separare gestione e fornitura per rilanciare gli interporti. Uir in missione a Bruxelles

L'Unione Interporti Riuniti incontra i parlamentari europei. Al centro del vertice la separazione tra la gestione dell'infrastruttura e la fornitura dei servizi ferroviari. Un tema che a livello nazionale non è ben visto da tutti gli operatori 


La riforma degli interporti italiani deve passare per la separazione tra la gestione dell'infrastruttura e la fornitura dei servizi ferroviari. Da Bruxelles l'Unione Interporti Riuniti (Uir) ha incontrato i parlamentari europei Debora Seracchiani (Pd) e Antonio Cancian (Pdl-Ppe) per confrontarsi proprio su questo tema che il presidente Uir Alessandro Ricci reputa argomento «complesso soprattutto per i soggetti che vi gravitano».
In Italia la separazione dei servizi non ha ancora ricevuto un consenso unanime dagli operatori. «Siamo consapevoli - spiega Ricci ai parlamentari europei - delle ritrosie che a livello nazionale e non solo, muovono contro questo approccio». Ma la soluzione c'è, secondo l'associazione il partenariato pubblico-privato è la forma imprenditoriale ideale con cui realizzare questa separazione, un sistema che però deve essere sostenuto e incentivato. «Un primo passo – continua Ricci - potrebbe essere quello di facilitare e supportare la creazione di partnership pubblico-private a cui vendere la proprietà o a cui dare in concessione aree terminali sensibili attualmente gestiti dall'impresa incumbent che, da recenti dichiarazioni, non ritiene il cargo un business profittevole».
Uir ha sottolineato di concordare con il livello di priorità che l'Unione Europea ha assegnato alla formazione di un mercato ferroviario unico comunitario liberalizzato in grado di garantire politiche di accesso eque, trasparenti e non discriminatorie.
Commentando l'esito della missione, nella quale è stato accompagnato da Cristina Sangiorgi (Società Interporti Siciliani), Ricci auspica «un maggiore coordinamento a livello europeo e, in prospettiva, così come proposta dall'onorevole Serracchiani, la creazione di un organismo di regolamentazione super partes che abbia chiari margini decisionali e quindi impositivi, indispensabile per disciplinare e coordinare un mercato sul quale rischierebbero di prendere il sopravvento deleteri e ingovernabili fenomeni di anarchia».
 
Nella foto l'inteporto di Bologna