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18 aprile 2025, Aggiornato alle 12,17
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Senza autonomia poca riforma dei porti

Assoporti commenta negativamente l'ultima bozza del ddl che dovrebbe portare i porti verso la riforma della legge 84/94: perplessità sui ruoli e compiti delle Autorità marittime e portuali; confusione in tema di sicurezza 


"L'ultima bozza di d.d.l. "Governativo", che in via informale da poche ore circola, non da risposte alle necessità, prioritarie e urgenti, della portualità italiana. Esemplificativa è la mancanza di una pur minima e graduale previsione di autonomia finanziaria delle Autorità Portuali". Assoporti, l'Associazione delle Autorità portuali, presieduta da Francesco Nerli, affronta l'ultimo nodo del progetto di riforma della legge sui porti, la 84/94. 
"Se divenisse norma quel d.d.l. -conferma il presidente Nerli- senza l'autonomia finanziaria, che cancella anche la vigente previsione secondo la quale spetta allo Stato l'onere per la realizzazione delle opere di grandi infrastrutturazione nei porti, di fatto, si segnerebbe la progressiva perdita di competitività (e in alcuni casi di capacità operativa) di molti scali marittimi. Neanche si trovano risposte, nella nuova proposta governativa, all'esigenza di fare chiarezza tra ruoli e compiti dell'Autorità Portuale e dell' Autorità Marittima. Anzi, la relazione al testo sembra aggiungere elementi di confusione per quel che riguarda, ad esempio, il delicato tema della sicurezza sul lavoro". 
Addirittura peggiorativo, secondo Assoporti, è il testo per quel che riguarda la configurazione dell'Autorità Portuale. Pur confermando che l'Autorità Portuale è ente pubblico non economico, verrebbero meno la specialità, l'autonomia e l'esonero da alcuni vincoli burocratici che ne limitano la capacità di operare, in un contesto dinamico quale il mondo delle attività marittimo-portuali. 
"In sintesi -conclude la nota del presidente Nerli- pur con la necessità di un approfondimento, ritengo di poter anticipare forti perplessità ed un giudizio di non condivisione di un disegno parziale, contenente pochi ed insufficienti elementi innovativi, comunque inadeguato rispetto alle effettive esigenze di rilancio della portualità".

Nella foto: il presidente Assoporti, Francesco Nerli