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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Salerno, tra virtù e burocrazia

Alla Festa del Mare il porto presenta i dati semestrali. Un +8% sui traffici posiziona lo scalo tra i primi in Europa. Annunziata: "Puntiamo su efficienza e organizzazione, ma la burocrazia è un morbo"


Salerno «modello di efficienza e organizzazione». Così ama definirsi il porto campano che nella prima metà dell'anno ha registrato una delle migliori performance in Europa sul fronte traffici: +8% da aggiungere al +34% del 2010. Dati che sono stati presentati nel corso della Festa del Mare, tradizionale appuntamento dedicato al porto che quest'anno ha avuto la sua nona edizione.
«Ci confrontiamo alla pari con porti più grandi di noi» afferma orgoglioso Andrea Annunziata, presidente dell'Autorità Portuale dello scalo. «La crisi economica, per quanto drammatica, offre una straordinaria occasione: quella di sperimentare nuove strade, di mettersi alla prova, di studiare nuovi modelli - prosegue Annunziata - noi l'abbiamo fatto e ora stiamo diventando un punto di riferimento a livello europeo».
Nel 2010 Salerno ha movimentato oltre 400mila container, mantenendo il primato nazionale nel car shipping, il trasporto di automobili, mentre i passeggeri sono balzati a quota 750mila grazie alla scelta di puntare sulle crociere che hanno fatto decuplicare arrivi e partenze. 
Nuovi progetti in cantiere. «Insieme al comune - ricorda il presidente dell'Authority - abbiamo impegnato in gare d'appalto ben 250 milioni di euro». Risorse per il consolidamento delle banchine, la realizzazione di una nuova stazione marittima e di un moderno water-front, ma anche il miglioramento dei collegamenti con il retroporto. «Il porto è una grande ricchezza - sottolinea il presidente dell'Ap - e lo deve essere anche per le aree interne, visto che stiamo parlando della prima impresa della provincia».
Anche Annunziata, infine, si associa alle recenti critiche che il comparto ha rivolto al governo, colpevole di non interessarsi a sufficienza su un settore strategico che ha bisogno di una "cura dimagrante" nell'organizzazione logistica e burocratica. «Il vero morbo di questo Paese - conclude - è la burocrazia. Al governo, noi come altri porti, chiediamo di velocizzare le procedure. La vera manovra anticrisi è questa e non costa nulla».