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21 novembre 2024, Aggiornato alle 08,47
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Risultati e obiettivi di IAM, che taglia il traguardo del secondo anno

Oltre al riconoscimento normativo dell'Istruttore del mare, l'associazione ha stipulato importanti collaborazioni con partner di settore, offrendo agevolazioni e orientamento sui corsi di formazione


Non solo il riconoscimento della figura di istruttore del mare, ma anche la partecipazione al gruppo di lavoro permanente in materia di addestramento del personale marittimo istituito dalle Capitanerie di Porto, oltre agli importanti confronti istituzionali avviati per la tutela dei professionisti del settore. Estate tempo di bilanci per IAM, Istruttori Associati Marittimi, che taglia il traguardo del secondo anno di vita. "Abbiamo fatto importanti passi in avanti siamo cresciuti affermandoci come una realtà nazionale ma vogliamo farlo ancora e meglio, guardando al futuro con fiducia e spirito costruttivo", dichiara il presidente Gennaro Arma.

Nata nel luglio 2021 e aperta a tutti i professionisti del mare, IAM ha già raggiunto importanti obiettivi, a partire dal riconoscimento normativo dell'Istruttore del mare (sentenza N. 01327/2022 REG.RIC.). L'associazione ha inoltre stipulato e consolidato utili collaborazioni con partner strategici del settore, creando una divisione comunicazione strategica e offrendo agevolazioni e orientamento sui corsi di formazione marittima.

Nel mese di maggio il comando generale delle Capitanerie di Porto, con Decreto Dirigenziale n. 565/2023, ha istituito un gruppo di lavoro permanente in materia di addestramento del personale marittimo e tabelle di armamento. "Ho ricevuto – continua il comandante Arma – l'invito ufficiale a rappresentare la nostra associazione insieme ad altri enti e ciò dimostra quanto di buono è stato fatto. Insieme, in così poco tempo, abbiamo accolto con entusiasmo la proposta del CGCP e crediamo nella volontà di tutti di intraprendere un lavoro proficuo per i professionisti del mare. Questa iniziativa ci darà la possibilità di portare finalmente la voce dei nostri soci in quei tavoli di discussione aperti fino ad oggi solo a pochi".

A giugno, infine, in seguito ad un incontro richiesto dall'associazione, è stata presentata una "Interrogazione a risposta scritta" al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con Atto Parlamentare 4-01144. "Temi cruciali – spiega Arma - come salario minimo, lavoro usurante e deducibilità dei costi per la formazione sono work in progress e attendiamo risposte concrete e lungimiranti per migliorare e lasciare un aiuto concreto alle future generazioni. Stiamo inoltre portando avanti altri progetti importanti quali: rendere deducibili e detraibili fiscalmente i costi sostenuti per la formazione; sburocratizzare e digitalizzare le pratiche e le certificazioni marittime; abolire gli Attestati di Addestramento (Allegato I e Allegato II); salario adeguato, soprattutto per chi intraprende la carriera del mare; soluzioni didattiche innovative nel settore dello shipping; riconoscimento del ‘Lavoro Usurante' ed età pensionabile per tutte le categorie di bordo".