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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Eventi

Rina e Cnr insieme per sostenere ricerca e innovazione

L'accordo prevede anche la valorizzazione delle attività del Distretto Tecnologico Stress - Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l'Edilizia sismicamente Sicura ed ecoSostenibile

Il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais e il presidente e amministratore delegato del Rina, Ugo Salerno, hanno firmato nella sede del Cnr un accordo quadro per favorire la valorizzazione dei risultati dei progetti di ricerca, il trasferimento tecnologico, la progettazione di servizi, prodotti e processi innovativi. Le aree di intervento riguarderanno i settori scientifici e produttivi a più alto potenziale di crescita e di discontinuità tecnologica come le nanotecnologie e i materiali compositi; l'edilizia sostenibile; l'energia e l'utilizzo di fonti rinnovabili; l'additive manufacturing; la sicurezza alimentare; la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e le biotecnologie avanzate. Inoltre, attraverso lo sviluppo di progetti e multidisciplinari e intersettoriali, verrà favorita la attivazione di reti e partenariati, nazionali e internazionali, per la partecipazione ai programmi di ricerca e innovazione comunitari e sostenuto il rafforzamento della rete dei laboratori pubblico-privati, dei distretti produttivi e tecnologici. In particolare, Cnr e Rina, attraverso la controllata D'Appolonia  integreranno, potenzieranno e valorizzeranno le attività di ricerca, progettazione e intervento del Distretto Tecnologico Stress - Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l'Edilizia sismicamente Sicura ed ecoSostenibile - di cui sono entrambi soci fondatori.
"La scelta di valorizzare, integrando e potenziando le attività, del distretto tecnologico Stress – spiega Nicolais - va nella direzione di alimentare e potenziare le iniziative di innovazione territoriale proiettandole in una dimensione internazionale. Difatti i progetti ad alto impatto sociale, come quelli sulla sicurezza del patrimonio edilizio piuttosto che quelli sui compositi, o quelli a elevata complessità tecnico-scientifica, come nel caso dei nanomateriali o delle biologie avanzate piuttosto che dei beni culturali, consentono di integrare conoscenze e tecnologie sviluppate in più ambiti scientifici e al tempo stesso di concentrarne i benefici su specifici ambiti produttivi, favorendo l'innovazione e la crescita competitiva dei sistemi produttivi locali". Per Ugo Salerno, la finalità principale delle politiche di ricerca e sviluppo tecnologico è strutturare, partendo dal sistema paese, un'economia della conoscenza a livello mondiale. "In quest'ottica, l'obiettivo è arrivare ad ottimizzare la cooperazione tra le diverse fasi di azione e progetto, coordinare al meglio le politiche internazionali, rafforzare le potenzialità strutturali e il collegamento in rete dei gruppi di ricerca, valorizzando – conclude Salerno -la messa a punto di soluzioni replicabili sui contesti locali dove il maggior impatto in termini di ricadute economiche e sul mondo del lavoro è atteso".