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10 aprile 2025, Aggiornato alle 14,10
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Quanto valgono i terminal automatizzati?

Un rapporto della Drewry Shipping Consultants sottolinea la forza dei sistemi automatizzati rispetto alla media. Ma il confronto non regge con i grandi porti


I terminal container automatizzati si comportano meglio della media mondiale in termini di teu per metri di banchina all'anno, di teu per gru e di teu per ettaro, ma non conseguono cifre altrettanto di rilievo come quelle dei grandi terminal in generale.
Non si tratta dell'opinione di un terminalista o dell'ultima dichiarazione di un armatore ma delle ultime analisi condotte dalla Drewry Shipping Consultants che ha scoperto come l'automazione non comporti necessariamente un uso più intensivo dell'area di terreno del terminal.
Il nuovo rapporto si chiama Container Terminal Capacity and Performance Benchmarks e comprende una dettagliata analisi dell'automazione nei terminal, basandosi su un campione di circa 500 terminal a livello mondiale che movimentano almeno 100.000 teu all'anno e sono equipaggiati con gru a cavaliere da banchina.
Secondo la Drewry, fra tutti i terminal del mondo, non più di 15 possono essere descritti come automatizzati, e anche fra questi esiste una distinzione fra completamente automatizzati (dove sono automatizzate tutte le movimentazioni dalla banchina attraverso il piazzale fino alla consegna al camion) e semi-automatizzati (dove è automatizzato solo l'impilaggio nel piazzale).
«È chiaro che la motivazione primaria per l'automazione del terminal contenitori non può essere considerata l'incremento della produttività» afferma Neil Davidson, consulente della  Drewry per i porti ed autore del rapporto. «Piuttosto, si tratta della sostituzione dei costi del lavoro con costi di capitale, e, di conseguenza, ciò è stato perseguito con maggiore interesse nei paesi e nelle regioni dove i salari sono alti come l'Europa, il Nordamerica ed il Giappone».
Oltre alla disamina di come i terminal automatizzati si confrontano con le medie del settore, il rapporto si è concentrato sulla valutazione del livello delle prestazioni conseguite dal settore nel periodo 2007-2009, così come sulla definizione e l'impostazione di parametri di riferimento generico per la valutazione della capacità.
«Il settore dei terminal container è complesso, con la sua enorme varietà di tipi e caratteri di terminal sparsi in tutto il mondo - spiega Davidson - c'è spesso confusione circa il livello di capacità e prestazioni che ogni dato terminal può aspettarsi di ricevere. Quel terminal si sta solo comportando male, o esistono concrete ragioni per cui esso è diverso da quelli situati altrove? Quali sono i fattori-chiave in ordine alle differenze fra livelli di prestazioni fra terminal? Il nostro rapporto fornisce una dettagliata introspettiva in questi argomenti per contribuire a dissipare la nebbia che spesso avvolge tali discussioni».
La ricerca ha stabilito che i terminal asiatici e del Medio Oriente in genere conseguono un uso maggiormente intensivo delle proprie risorse – banchine, gru e terreno – rispetto a quello dei terminal europei.
I terminal nordamericani sono rimasti in genere in fondo alla scala, particolarmente in termini di intensità di utilizzazione del terreno.
Le caratteristiche inerenti alla capacità delle linee di banchina hanno spaziato da 800 a 1.700 teu per metro di banchina all'anno, a seconda della natura del terminal e della sua base di clienti. Le effettive prestazioni del settore hanno conseguito in media circa 900 teu per metro di banchina all'anno; i terminal più grandi hanno ottenuto cifre notevolmente più alte di quelle più piccole, mentre anche i terminal di trasbordo si sono tenuti al di sopra della media. 
I volumi annui medi movimentati per gru a cavaliere in tutto il settore sono stati solo circa il 55-65% della capacità "nel mondo reale" di ciascuna gru, vale a dire tenendo conto dei tempi morti per la manutenzione e dei livelli tipici di massima occupazione dell'ormeggio.
Le Rtg sono state l'equipaggiamento più comunemente impiegato nei terminal container per le operazioni da piazzale, rappresentando più della metà del totale.
I piccoli terminal hanno fatto maggiore affidamento su equipaggiamento di base quali le impilatrici. I terminal basati su straddle carrier restano per lo più un fenomeno europeo. 
La media globale dei risultati per ettaro del piazzale si è attestata a poco più do 20mila teu all'anno. 
I grandi terminal hanno fatto registrare quasi il 50% in più, mentre quelli piccoli hanno realizzato in media solo 8.000 teu per ettaro all'anno.
I terminal di trasbordo hanno oltrepassato i 40mila teu per ettaro all'anno.