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22 novembre 2024, Aggiornato alle 09,11
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Politiche marittime

Proventi ETS, il cluster vorrebbe destinarlo a carburanti e intermodalità

In vista del decreto legislativo di recepimento dell'Emission Trading System, cinque associazioni logistico-marittime chiedono al governo contenuti precisi

(joiseyshowaa/Flickr)

Assicurare che i proventi delle aste derivanti dalla prossima implementazione delle misure nazionali di recepimento della nuova direttiva comunitaria in materia di Emission Trading System  (ETS, il mercato di scambio delle quote di carbonio in cui da quest'anno è incluso anche lo shipping) vengano impiegati per adottare misure di decarbonizzazione nei settori che li hanno prodotti. È quanto richiesto al governo dalle associazioni del cluster marittimo-logistico italiano Anfia, Anita, Confitarma, Assogasliquidi-Federechimica, Unem. Per la precisione, alle Commissioni Parlamentari che stanno analizzando il testo di decreto legislativo di recepimento dell'ETS, chiedendo interventi «in linea con quanto indicato anche nella memoria di Confindustria depositata presso le Camere con riferimento a tutti i settori coinvolti dalla normativa ETS».

Leggi anche: Emission Trading System, l'appello del cluster marittimo: "Al MIT un ruolo centrale"

Dove andrebbero investiti questi proventi? Secondo le associazioni su quattro ambiti: 

1. Incentivi allo sviluppo dei carburanti alternativi come definiti dal Regolamento (UE) 2023/1804 nel settori del trasporto sia stradale che marittimo;
2. Sostegno il rinnovo del parco circolante con veicoli a zero e basse emissioni alimentabili con carburanti alternativi e il rinnovo delle flotte navali; 
3. Contenimento dei costi connessi all'acquisto degli stessi carburanti;
4. Incentivi all'intermodalità anche nel trasporto delle merci.

Quattro interventi normativi in vista della prossima adozione dei pareri parlamentari e della definitiva approvazione del decreto ETS da parte del Consiglio dei Ministri.

Solo in questo modo, concludono le associazioni, «sarà possibile garantire che gli obblighi derivanti dalla nuova normativa ETS rappresentino non solo un vincolo, ma un'occasione utile a rendere la transizione energetica del trasporto di persone e merci economicamente sostenibile per i cittadini e le imprese e concretamente attuabile».

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