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18 aprile 2025, Aggiornato alle 12,17
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Progetto Unicredit, Assoporti teme lo smacco per gli scali dell'Alto Adriatico

Una lettera indirizzata a Frattini, Matteoli e Letta manifesta le preoccupazioni dell'associazione. Un progetto che rischia di tagliare fuori i porti del Nord violando la "cabina di regia" normativa proposta dal governo

Il progetto per il terminal di Monfalcone è importante ma rischia di tagliare fuori le Autorità portuali dell'Alto Adriatico, sviluppandosi al di fuori dalla cosiddetta "cabina di regia" proposta dal governo. Con una lettera indirizzata al ministro degli Esteri Franco Frattini, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, Assoporti manifesta la sua preoccupazione per la super opera da 3,2 milioni di teu presentata recentemente da Unicredit. «Pur valutando positivamente ogni iniziativa mirata al potenziamento del sistema delle infrastrutture nazionali – si legge nella lettera firmata dal presidente Francesco Nerli - suscita forti perplessità che un'iniziativa di tale spessore non veda, e  finora non abbia visto, alcun effettivo e concreto coinvolgimento delle Autorità Portuali dell'Alto Adriatico e che si svolga al di fuori di quel processo ("cabina di regia") proposto dal Governo nell'allegato IV "Programmazione delle infrastrutture strategiche" allo schema di Decisione di Finanza Pubblica per gli anni 2011-2013 e approvato dal Parlamento».
Secondo l'associazione dei porti italiani il progetto della piattaforma logistica «appare in contrasto con il vigente contesto normativo». A rischio sarebbero i «principi di omogeneità e di equa concorrenza tra porti» con la possibilità di determinare, secondo Assoporti, procedure di infrazione in sede europea.