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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Infrastrutture

Privatizzazione dei porti: "Alla Spezia l'unico esempio (dimenticato) di successo"

Lo afferma Andrea Fontana, presidente dell'associazione spezzina degli agenti marittimi

Andrea Fontana

Ipotesi privatizzazione porti, alla Spezia si punta l'attenzione su un modello possibile. "L'unico porto in cui un privato si è costruito il suo terminal, partendo dalle banchine sino ad arrivare alle gru passando per piazzali, uffici, sistema informatico, è stato La Spezia. E quando si parla di privatizzazione degli scali marittimi italiani forse non si potrebbe e non si dovrebbe prescindere da questa esperienza di successo che è e rimane un unicum".

A intervenire sul dibattito avviato su un, a oggi non meglio definito, progetto di privatizzazione degli scali marittimi italiani, è Andrea Fontana in rappresentanza della Community portuale della Spezia e dell'Associazione spezzina degli agenti marittimi che presiede.

"L'Italia – prosegue Fontana – è davvero un Paese strano nel quale anche a fronte di esperienze di successo, prevale la volontà di reinventare tutto e di riscrivere norme e parametri. Nel caso del La Spezia Container Terminal, considerato anche per i suoi incontestabili successi, una cellula anomala della portualità nazionale la formula è stata tanto semplice da apparire oggi banale. Un imprenditore privato ha messo a disposizione le risorse per finanziare la costruzione di un terminal container che non esisteva, lo ha allestito e fatto funzionare con standard di efficienza e produttività per anni irraggiungibili altrove.  Per parte sua, lo Stato attraverso le sue emanazioni locali, che non si chiamavano ancora Autorità di Sistema Portuale, ha tarato i tempi e i valori del canone di concessione in modo che l'imprenditore privato fosse in grado di far quadrare un piano industriale, rientrare del suo investimento e realizzare profitti".

Si parla - secondo la Community spezzina - di privatizzazione dei porti e di regia unica, quando la necessità primaria sarebbe quella di garantire una pianificazione nazionale delle risorse allocate alla portualità mentre oggi ogni Autorità di Sistema Portuale riceve risorse pubbliche e realizza banchine e terminal che probabilmente non serviranno a nessuno e non potranno essere gestiti economicamente.

"È il caso di affermare con chiarezza – conclude Fontana – che ormai da anni il traffico globale che gravita sui porti italiani ha un andamento stazionario e che un aumento record nell'offerta di servizi di movimentazione delle merci, specie container, come è quello in atto, otterrà solo un risultato: quello di generare un altro gigantesco buco nei conti pubblici".
 

Tag: porti - la spezia