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22 aprile 2025, Aggiornato alle 14,49
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Infrastrutture

Porto Torres, approvato il piano di sviluppo

È giunto ieri l'ok del Comitato portuale per gli interventi di trasformazione dello scalo sardo, che prevedono anche l'allontanamento dal centro abitato delle navi che trasportano merci pericolose 


L'allontanamento dal centro cittadino delle navi che trasportano merci pericolose. Inoltre, la conseguente individuazione di possibili aree di deposito di rinfuse solide o liquide e di stoccaggio di contenitori. E ancora: radicali interventi di trasformazione sia per il porto civico sia per quello industriale. Sono solo alcune delle azioni previste dal nuovo piano regolatore dello scalo marittimo di Porto Torres, approvato ieri dal Comitato portuale. Le aree di deposito e stoccaggio, in particolare, saranno identificate nell'ambito della  realizzazione di un terminal Ro-Ro e Container che si estenderebbe su oltre 575mila metri quadrati, con 1.215 metri lineari di banchine tra il Molo rinfuse secche ed il Molo Polimeri Europa. Terminal che potrebbe ospitare banchine destinate alle navi portacontainer (3-4 accosti per navi di medie dimensioni o accosti per due navi medie e una di grandi dimensioni) e alle navi Ro-Ro (3-4 accosti, di cui uno da destinare anche alle grandi navi Car Truck Carriers e uno da destinare ai traghetti per il trasporto di carri ferroviari).
Le opere progettate dovrebbero consentire una capacità di movimentazione di circa 1.5 milioni di Teu. "Sulla base degli studi propedeutici al Piano - sottolinea il presidente dell'Autorità portuale del nord Sardegna, Paolo Piro - con il solo terminal merci e lo sfruttamento a pieno regime delle aree del retroporto verrebbe a generarsi un giro di affari di 150 milioni di euro annui, con circa 500-600 posti di lavoro. A questo andranno aggiunte le nuove economie generate dal diportismo e dalla cantieristica, settori che, nonostante la crisi, continuano a resistere".