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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Porto di Napoli, ricominciano le code dei camion ai varchi

Lunghe file per entrare e uscire dai terminal container. La denuncia di Trasportounito

La banchina 52 e 54 del terminal container

«Senza efficienza e livelli di funzionalità almeno standard le ambizioni del porto di Napoli di generare opportunità e lavoro sono destinate ad azzerarsi in un collo di bottiglia». Così il segretario di Trasportounito Napoli, Attilio Musella, denuncia le difficoltà dell'autotrasporto dello scalo campano di accedere ai terminal container, di Conateco, Soteco e Flavio Gioia. Lunghe code, lunghi tempi di attesa ai varchi e costi extra per ogni minuto perso. Una situazione cronica per il porto di Napoli che si ripresenta nei periodi di picco. Una condizione usuale al livello nazionale, in tanti porti italiani.

Secondo Musella, per Napoli «è necessario intervenire sull'organizzazione del terminal, sugli investimenti in attrezzature adeguate, ma anche in una viabilità efficace con l'obiettivo di migliorare il flusso in-out del terminal ma anche di garantire all'autotrasporto cicli di lavoro produttivi e meno stressanti». «L'Autorità di Sistema Portuale - continua - sembra essere distante dai problemi di ordine pratico legati all'operatività quotidiana».

La scorsa settimana, una delegazione di Trasportounito Campania, guidata dal presidente di Napoli, Franco Annunziata, ha incontrato il senatore Sergio Vaccaro (M5S) e il capogruppo M5S alla Regione Campania, Gennaro Saiello. Sul tavolo l'analisi di un'infrastruttura portuale «che manifesta, specie nel settore container, una preoccupante involuzione sul terreno della competitività e dell'efficacia nei confronti di altri scali portuali».