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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Logistica

Porto di Napoli, continua la protesta di Cna-Fita contro i disagi logistici

Il sindacato chiede lo spostamento di alcuni controlli nei terminal container e la digitalizzazione dei varchi di entrata e uscita. Musella: "Situazione drammatica per le nostre imprese"

Il tratto stradale del porto di Napoli tra il varco Bausan e il Sant'Erasmo

Le imprese di autotrasporto del settore container associate a Fita-Cna mandano avanti il fermo tecnico delle loro attività nel porto di Napoli iniziato mercoledì scorso, 7 giugno. I due incontri delle giornate di ieri e oggi con l'autorità di sistema portuale «non hanno prodotto i risultati attesi», afferma il segretario regionale di Fita-Cna, Attilio Musella.

Il sindacato protesta contro i disagi logistici del porto: i pochi spazi di manovra e di sosta, una filiera dei controlli affastellata e uno scarso uso del digitale nelle attività di controllo dei mezzi pesanti che entrano ed escono dal porto di Napoli. Nei giorni scorsi, indipendentemente da questa protesta ma per ragioni analoghe, gli spedizionieri dello scalo sono tornati a denunciare le lentissime attività di controllo doganale

Fita-Cna chiede lo spostamento dei controlli della Guardia di finanza all'interno dei terminal container, o in alternativa il potenziamento delle postazioni ai varchi Bausan e Sant'Erasmo, con l'obbligo dell'autotrasportatore del solo cosiddetto "visto uscita"; infine, il miglioramento della viabilità nell'area portuale e il riempimento della fascia dei binari per recuperare più spazi di manovra e sosta. Tutti interventi che secondo il sindacato migliorerebbero in maniera rilevante le condizioni di lavoro.

«Apprezziamo la disponibilità che hanno dimostrato tutte le istituzioni, ovvero l'autorità di sistema portuale, la Capitaneria, la Dogana e la Guarda di finanza - continua Musella - ma purtroppo la situazione è drammatica per le nostre imprese, sono a rischio migliaia di posti di lavoro. Il porto di Napoli da anni ha bisogno di interventi strutturali in grado di produrre un efficientamento e una modernizzazione dei processi. In diversi porti d'Italia sono entrati in vigore sistemi di digitalizzazione documentale in import ed export che hanno prodotto l'abolizione della carta ai varchi portuali. Questo significa assenza di file per le operazioni di carico, assenza di file per l'uscita ai varchi, rispetto delle ore di guida dei nostri autisti, minore inquinamento, in sostanza questo significa sostenibilità. Ci auspichiamo che nelle prossime ore si riprenda il dialogo con le istituzioni e che queste ci diano delle risposte concrete alle questioni sollevate nell'ultimo incontro. Contrariamente si continuerà ad oltranza il fermo delle attività».

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Tag: napoli