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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Porto di Livorno, un patto volontario per salvare i lavoratori

Per rilanciare lo scalo toscano previsti interventi strutturali per il contenimento dei costi e delle retribuzioni e un nuovo piano industriale


Un "patto volontario"  per definire un percorso condiviso e gestire l'emergenza occupazione. Lo hanno sottoscritto nei giorni scorsi i soci lavoratori della Compagnia portuale di Livorno nel corso di una riunione del Cda in cui sono state discusse le cause e i possibili rimedi per una crisi che ha portato, solo nell'ultimo anno, alla perdita di 100 posti di lavoro (e sono circa 630 i dipendenti che a rotazione hanno usufruito degli ammortizzatori sociali). Le iniziative in cantiere prevedono la revisione del sistema di governance del gruppo ed una sua semplificazione, interventi strutturali per il contenimento dei costi (si parla di un taglio del 30% delle retribuzioni dei contratti integrativi senza toccare la paga base) e un nuovo piano industriale che caratterizzerà il percorso di lavoro da qui a due anni. Obiettivo principale? Il pareggio di bilancio nel 2013. «Scelte che oggi significano sacrificio - ha affermato Enzo Raugei, presidente della Compagnia portuale di Livorno - ma anche gettare le basi per poter guardare avanti e continuare a svolgere un ruolo importante sia per il porto che per la città".