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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Infrastrutture

Porto di Genova mai investito così tanto

Approvato bilancio consultivo. Nel 2019 opere e progetti per 259 milioni, sette volte di più rispetto al 2018. È l'effetto Ponte Morandi

Il porto antico di Genova (Porto Antico)

L'avanzo di amministrazione dell'Autorità di sistema portuale della Liguria Occidentale si è ridotto passando da 302 milioni del 2018 a 134 milioni. È un buon segno, significa che l'authority che fa capo al porto di Genova sta investendo parecchio. 

Il Comitato di gestione dell'Adsp ha approvato il bilancio consuntivo del 2019. Di questi 134 milioni, 81,2 milioni sono vincolati alla realizzazione di investimenti. La relazione finanziaria ha evidenziato come il sistema portuale della Lanterna ha avviato l'anno scorso investimenti in opere, manutenzioni e studi di progettazione per 259 milioni, sette volte di più rispetto al 2018, quando sono stati 37 milioni. 

Alla base di tutto, le emergenze. In questo caso, prima ancora della pandemia e del lockdown, quella dovuta al crollo del Ponte Morandi di agosto 2018, che ha avviato un corposo flusso di finanziamenti per riorganizzare la viabilità tra città e porto. Per la precisione, si tratta del programma di investimenti urgenti approvato dal Commissario per la ricostruzione del viadotto Polcevera (decreto n.2/2019 in attuazione dell'art. 9 bis della Legge 130/2018 "Decreto Genova"), attuato con deroghe normative espressamente previste. A fronte di un programma straordinario di opere approvato per 157,98 milioni, sono stati aggiudicati interventi per 148,04 milioni, il 94 per cento del totale.

Per quanto riguarda il Programma triennale ordinario, l'Adsp ha registrato anche qui una copertura quasi totale, pari al 97 per cento: per 27 opere le risorse impegnate sono state pari a 97,35 milioni su 99,87 milioni previsti.

Miglioramenti sul fronte degli investimenti stanno gradualmente interessando anche la fase di esecuzione dei lavori, con un aumento dell'ammontare delle risorse in conto capitale complessivamente pagate dall'ente pari a 83,4 milioni (20,8 milioni di euro in più rispetto al 2018, +33%). Rientrano fra queste la realizzazione della Piattaforma di Vado Ligure,  il progetto per la fornitura di energia elettrica al porto di Voltri, l'approfondimento delle banchina 8, 9, 10, dove approda Costa Crociere; il progetto di nuova viabilità retroportuale e di rinnovo dei varchi di Vado; i lavori di manutenzione delle opere marittime come fondali, boe, fari e fanali; opere propedeutiche al nuovo centro polifunzionale di Ponte Parodi; infine, il progetto di ampliamento del terminal Ronco Canepa.

Per quanto concerne le partite correnti, si sono registrate entrate per 104,5 milioni (97,69 milioni nel 2018), di cui il 54 per cento di entrate tributarie, il 37 per cento di entrate per canoni demaniali e il 7 per cento per altre entrate.

Sono aumentate le entrate dei canoni demaniali rispetto al 2018 di circa 5 milioni, a seguito della revisione di alcuni canoni concessori del settore terminalistico. Incremento che sarebbe stato maggiore se non fossero intervenuti sgravi alla portualità a giugno, decisi dal Comitato di gestione, per uno scomputo di 1,8 milioni a favore degli operatori  terminalisti, colpiti dagli effetti del crollo del Ponte Morandi e dalle mareggiate del 29 e 30 ottobre scorso hanno interessato i porti di Genova e Savona.

Le spese correnti ammontano a 58,7 milioni (47,98 milioni del 2018). Rispetto alle previsioni definitive si registra un incremento delle entrate correnti per 3,9 milioni, connesse in parte alle entrate tributarie per tassa ancoraggio (+2,3 milioni di euro), in parte ai canoni demaniali (+1,7 mila euro). Anche questo risultato sconta azioni di sostegno all'economia messi in campo per fronteggiare gli effetti derivanti dagli eventi straordinari sopra richiamati.
 
In particolare, in corso d'anno è stato azzerata la sovrattassa merci e sono state riconosciute alcune riduzioni di canone senza le quali i risultati raggiunti sarebbero stati ancora più soddisfacenti.

Infine, si segnala come gli investimenti in opere vadano di pari passo con gli investimenti in capitale umano, atteso che, a fronte di circa 70 pensionamenti nel triennio 2017-2019, l'ente ha assunto 78 nuovi addetti in "funzioni cruciali" per la nuova missione di sviluppo che l'ente dovrà affrontare. 

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Tag: genova - bilancio