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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Porti pugliesi puntano ai treni magnetici

Governo, Regione, RFI e autorità portuale firmano un'intesa per progettare e sperimentare treni innovativi come il maglev

Il maglev "Transrapid" di Shanghai (Max Talbot-Minkin/Flickr)

Sviluppare e sperimentare tecnologie di trasporto avanzate nel settore ferroviario in grado di velocizzare i sistemi di mobilità, abbassare i tempi di percorrenza e ridurre l'impatto ambientale del trasporto, anche attraverso l'uso di fonti energetiche rinnovabili e di treni a levitazione magnetica. Questo l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato giovedì tra il ministero delle Infrastrutture, la Regione Puglia, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Ferrovie dello Stato Italiane e Autorità di sistema portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto.

Tra le altre cose, il protocollo prevede l'avvio di studi di fattibilità e la sperimentazione di sistemi a levitazione magnetica, o maglev (magnetic levitation), sia utilizzando infrastrutture esistenti che costruendone di nuove. Il protocollo è un "partenariato per l'innovazione" (articolo 65 del Codice degli Appalti) per l'individuazione di uno o più operatori economici dotati dei requisiti necessari ad attuare il progetto e di mettere a disposizione quattro milioni di euro (di cui 1,8 milioni dalla Regione Puglia, ulteriori 1,8 milioni da RFI e 400 mila euro dall'autorità portuale) per coprire i costi delle diversi fasi fino alla realizzazione di prototipi e alla sperimentazione sul campo. Saranno finanziati in parte con fondi nazionali, in parte con quelli del PNRR. L'accordo segue quello già sottoscritto con la Regione Veneto e le Concessioni Autostradali Venete (Cav).

Il treno a levitazione magnetica è un tipo di treno che non tocca le rotaie, tramite la repulsione e l'attrazione magnetica tra il convoglio e i binari. Grazie all'assenza di attrito delle rotaie, quindi soltanto di quella dell'aria, è un tipo di treno che può raggiungere velocità molto elevate, anche di 600 chilometri orari, con un consumo di energie e un rumore inferiore rispetto al treno tradizionale. Di contro, costruire binari del genere è estremamente costoso e la gestione dell'nfrastruttura è più complessa rispetto a quella tradizionale. Uno dei maglev più famosi è quello di Shanghai, che collega città e aeroporto. In Europa non ce ne sono di attivi (Berlino Ovest negli anni Novanta ne ha tenuto attivo uno che collegava tre stazioni della città), si trovano tutti in Asia, anzi, in un solo Paese, in Giappone, ma ci sono progetti attivi negli Stati Uniti, in Germania, Regno Unito, Cina, Corea del Sud e Svizzera. In Italia c'è un progetto risalente al 2008 e presentato nel 2011 per collegare Prato con Firenze e Pisa. 

«Il Protocollo firmato oggi dimostra che accanto agli investimenti senza precedenti sullo sviluppo dei sistemi di mobilità sostenibile finanziati grazie al PNRR e a fondi nazionali, l'Italia guarda al futuro e si pone all'avanguardia nello sviluppo tecnologico applicato alla mobilità sostenibile, garantendo il massimo della sicurezza e aprendo la strada anche a possibili sviluppi in campo industriale e positive ricadute occupazionali per il nostro Paese», commenta il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini.

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Tag: taranto - ferrovie