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03 gennaio 2025, Aggiornato alle 16,27
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Porti italiani, Botta (Spediporto): "Più infrastrutture e meno burocrazia"

Secondo il direttore dell'associazione che riunisce gli spedizionieri genovesi, i risultati ottenuti nel 2024 sono insufficienti per competere con le grandi direttrici mercantili internazionali

Giampaolo Botta

Per i porti italiani "è indispensabile semplificare le procedure, investire in servizi tempestivi ed economici per la merce. Solo così potremo contrastare i porti del Nord Europa che stanno scippando volumi importanti di contenitori". Lo ha detto nel suo messaggio di fine anno il direttore generale di Spediporto, Giampaolo Botta. 

Nello scenario delineato dal direttore dell'associazione che riunisce gli spedizionieri genovesi, il 2024 ha visto il protrarsi dei conflitti fra Russia e Ucraina e in Medio Oriente, e ora c'è da capire se Trump lancerà davvero la guerra dei dazi e come si muoverà l'Unione europea. Una situazione in cui la logistica è direttamente coinvolta visto che "Il mondo sta cercando strade alternative alle tradizionali vie di accesso ai mercati, ai paesi dove i beni vengono venduti o prodotti e lo sta facendo studiando soluzioni flessibili e più economiche".

In merito ai porti italiani, questi chiuderanno il 2024 con volumi sostanzialmente stabili rispetto agli anni passati. Il sistema portuale Genova, Savona, Vado ligure con 2 milioni e 800 mila teu contro i 2 milioni e 740 mila del 2023, con Genova che passa da 2,39 a 2,45 milioni di teu. "Evidentemente il nostro Paese sta sbagliando qualcosa nella strategia di posizionamento internazionale, perché questi risultati sono insufficienti per competere con le grandi direttrici mercantili - avverte Botta -. Sicuramente c'è un aspetto economico da considerare: le tasche degli italiani non sono piene, si è attenti a come si spendono i soldi e, dunque, i consumi sono stabili. Ma ci sono anche altri aspetti da valutare soprattutto alla luce degli investimenti attuati in infrastrutture".