di Tobia Costagliola - DL Notizie
Ancora non si è spento l'eco delle manifestazioni celebrative per l'elezione dell'isola di Procida a capitale della cultura per il 2022 ed ecco emergere, dal "dimenticatoio" della Storia, il racconto dal vivo di una vicenda straordinaria e poco conosciuta. Una vicenda suggestiva e commovente, unica nel suo genere; una esperienza di gioventù, quasi in controtendenza col periodo socio-politico ed economico detto "sessantottino", vissuta da tanti giovani, senza "tanti grilli nella testa". A questi giovani fu offerta l'opportunità, unica, di migliorare le loro prospettive di lavoro e di vita. Una esperienza ancora viva e presente, che i diretti interessati, ormai non più giovani, ora sentono il bisogno di trasmettere ai posteri, insieme ai loro sentimenti di nostalgia e di gratitudine. Una incredibile e commovente storia che ha tracciato per sempre le loro vite e che accomuna e affratella, straordinariamente, due comunità isolane e marinare: le isole di Procida e di Ponza. Una storia, tante storie, fra cui anche "qualche" matrimonio e cambi di residenza, nei due sensi.
Questa vicenda, tra gli anni Sessanta e Ottanta, vide coinvolte centinaia di famiglie ponzesi che, grazie all'iniziativa di alcuni cittadini, eminenti e lungimiranti rappresentanti del sistema scolastico dell'isola di Procida, con la collaborazione di alcuni personaggi ponzesi, accettarono non senza diffidenza e perplessità iniziale, di mandare a studiare a Procida i loro giovanissimi ragazzi, con alloggio e vitto gratuito (!). L'isola di Ponza, in quell'epoca, tranne la scuola primaria, non disponeva di scuole superiori. Tranne casi particolari, per coloro che avevano le possibilità economiche, quei ragazzi erano destinati ad essere impiegati come forza lavoro nelle varie attività dell'isola, privati com'erano del loro diritto allo studio. L'iniziativa procidana si presentava come un insperato sbocco per il futuro di quei ragazzi e, realmente, cambiò la loro vita e quella delle loro famiglie a costo di tanti sacrifici. Primo fra tutti, la lontananza dalle famiglie di questi giovani, alcuni imberbi, che, così, rinunciavano, prematuramente, a quegli affetti e quell'assistenza che, in quel delicato periodo dell'adolescenza, solo la vita in famiglia può offrire.
Tuttavia, dalle commoventi testimonianze è emerso che tutti quei ragazzi trovarono, presso coloro che li ospitarono, una sorprendente e affettuosa accoglienza: la moglie del prof Arcangelo ed il personale della pensione "Eldorado" (con il giardino-limoneto di Elsa Morante) i gestori dell'Hotel Riviera e le sorelle Massa dell'Albergo Savoia. Questa storia, quasi dimenticata, è stata approfondita, meditata e documentata da una signora, ormai famosa, definita da qualcuno "la donna delle due isole": Rita Bosso, professoressa di matematica, eclettica scrittrice e poetessa. Le due isole sono Ischia, dove è nata da madre ponzese, e Ponza, divenuta con le sue continue frequentazioni, la patria di adozione. Ebbene, grazie all'iniziativa di Rita Bosso che è riuscita mirabilmente a mobilitare tutti quegli ex ragazzi, ormai padri di famiglia o nonni, è stato ora avviato l'iter per giungere ad un doveroso "gemellaggio" tra Ponza e Procida.
La professoressa ha organizzato una "bacheca" su Whatsapp intitolata "gemelliamo?" che, in un brevissimo tempo, è riuscita a richiamare ed a raggruppare tutti quegli "ex ragazzi" che hanno prontamente aderito all'iniziativa. Così, spontaneamente, è nata una suggestiva gara: tutti questi personaggi, mentre si presentavano con la loro adesione, ristabilivano vecchi contatti, alcuni caduti nell'oblio, dopo tanti anni, ciascuno rievocando ricordi in comune e storie personali. Qualcosa di incredibile! Ed io sto assistendo, qui, da Ravenna, ad un fenomeno straordinario che ci sta rivelando come si può scrivere la Storia "in diretta", attraverso le singole o corali testimonianze di tutti i suoi attori, che pervengono sulla" bacheca telematica".
Sono letteralmente stupito della entusiasta partecipazione di tante persone che mostrano il loro affetto e la loro gratitudine, maturata e cresciuta negli anni, per l'isola di Procida, per i suoi cittadini e in particolare, per coloro che, assieme al compianto prof Arcangelo Esposito, istituzioni e semplici cittadini, idearono e realizzarono un progetto tanto straordinario ed improponibile per il periodo socioeconomico e politico in cui fu attuato. A completamento di questa mia informativa aggiungo la lettera spedita dal Comune di Ponza al sindaco di Procida, Francesco Ambrosino, il cui contenuto si spiega da sé.
Lettera del Consiglio Comunale di Ponza al Sindaco di Procida
Al Dott. Francesco Ambrosino 9 feb. 2023 SINDACO Prot.1759 29 Oggetto: DA PONZA A PROCIDA
Ponza e Procida due isole accomunate da un medesimo destino, vivere il mare! Entrambe le popolazioni nei secoli hanno avuto il mare come Partner di sopravvivenza, il mare ci divide, ma nello stesso tempo ci unisce, dandoci quello spirito avventuriero, che, per secoli ha contraddistinto le due Comunità, facendole diventare fra le migliori marinerie del Paese. Ponza un po' più lontana, nessuna scuola superiore, il diritto allo studio sancito dalla Costituzione Italiana, era un privilegio per poche famiglie benestanti. Ma ecco Procida, che attraverso alcuni suoi lungimiranti Cittadini, tra cui possiamo ricordare il professore Arcangelo Esposito, persona carismatica, e con l'aiuto di caparbi cittadini Ponzesi, possiamo ricordare il Signor Costanzo Giuseppe, e il Signor de Gaetano Giuseppe, riuscirono negli anni sessanta, senza non poca difficoltà, a superare le diffidenze degli abitanti di Ponza, che poco erano propensi a mandare i propri ragazzi, che erano forza lavoro, a Procida per studiare. Il progetto era per l'epoca avveniristico, si trattava di mandare ragazzi a Procida per frequentare l'Istituto per le Attività Marinare, che, alla fine del triennio dava un titolo Professionale, come Padrone marittimo o meccanico navale di 1a classe, con possibilità di conseguire, per chi lo avesse voluto, presso il locale Istituto Tecnico Nautico, un diploma. Agli alunni veniva offerto per il triennio vitto e alloggio gratuito, cosa che permise a molti ragazzi che, altrimenti non avrebbero potuto studiare, un titolo di studio. In quegli anni sessanta e fino alla sua abolizione, centinaia di ragazzi di Ponza hanno attraversato il tratto di mare che ci divide. Procida ha accolto questi ragazzi come una mamma, ricordiamoci che molti di loro avevano appena 13 anni, molti non erano mai usciti dal paese natio se non per recarsi in Ospedale. 30 Procida ha lasciato in ogni ragazzo, un ricordo indelebile, basta ascoltare i racconti di alcuni di loro negli svariati incontri che la vita ti offre, la piccola isola è sempre nei pensieri e nei ricordi di questi ragazzi, ormai cresciuti, quando ne parlano essi sono là seduti in piazza al bar o fuori i terrazzi dell'Eldorado o Savoia. Molti dei Consiglieri presenti in questo Consesso hanno avuto parenti stretti che hanno frequentato le scuole procidane. È giunto il momento di dire "Grazie" a Procida per aver accolto i nostri ragazzi, accolti con simpatia e amore, molti si sono sposati e fermati a Procida. Per quanto su espresso, noi Consiglieri firmatari di questa lettera, le chiediamo di inserire nell'ordine del giorno, del prossimo Consiglio Comunale, il punto "gemellaggio tra Ponza e Procida un viaggio nel tempo". Di attivare tutte le procedure previste, secondo la normativa vigente, per poter intraprendere questo viaggio, non più come studenti, ma come uomini, Nonni, padri, per poter ringraziare Procida e i suoi abitanti. Di attivare anche l'Amministrazione Comunale di Procida dell'iniziativa in corso. La ringraziamo anticipatamente, e restiamo in attesa di un positivo riscontro della presente. Saremmo onorati, se ricevessimo un incarico, per definire il tutto anche nei particolari. Pensiamo che molti Consiglieri della sua Maggioranza, possono ben condividere questa nostra richiesta, che ha il solo scopo di ricordare e ringraziare chi in passato ci ha dato una mano.
Cordiali saluti
Sono veramente commosso per quanto sta accadendo e plaudo alla iniziativa tanto straordinaria della prof. Rita Bosso, caratterizzata da uno slancio sincero e da tanta sensibilità nel divulgare e 31 trasmettere la memoria di fatti così significativi per le nostre popolazioni marinare, che altrimenti, sarebbe andata perduta. Si attende ora la conclusione dell'iter per questo straordinario gemellaggio. Viva Ponza! Viva Procida!