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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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PNRR, quasi 4 miliardi a porti, cold ironing, Zes e intermodalità

Rientrano nelle risorse che dovrà gestire nei prossimi dieci anni il ministero delle Infrastrutture, pari a 62 miliardi. Una guida per i trasporti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

(Patrick Savalle/Flickr)

Investimenti in dieci anni su ambiente, infrastrutture, occupazione, riduzione delle disuguaglianze, innovazione e digitalizzazione. Sono le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, inviato oggi dall'Italia alla Commissione europea. Per i porti italiani destina 3,8 miliardi di euro. «Il ministero delle Infrastrutture assume un ruolo centrale nell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Abbiamo l'occasione di progettare un Paese sostenibile e resiliente con una visione di medio-lungo periodo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è solo l'inizio di un processo che prevede investimenti senza precedenti per la costruzione e la riqualificazione di infrastrutture, per la mobilità sostenibile, per rafforzare le imprese e migliorare la qualità del lavoro e della vita delle persone, tutelando gli ecosistemi terrestri e marini». Così il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, riassume le risorse a disposizione.

Ammontano complessivamente a 62 miliardi di euro gli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili. Rispetto alle risorse previste a legislazione vigente, il PNRR aggiunge 47 miliardi di euro a disposizione del ministero. Inoltre, nella versione definitiva del Piano le risorse per infrastrutture, mobilità e logistica sono aumentate di 14 miliardi rispetto alla bozza approvata dal precedente esecutivo il 12 gennaio scorso.

I progetti del Ministero si finanziano per 41 miliardi con le risorse europee del programma Next Generation Eu (40,7 miliardi) e con quelle del React Eu (313 milioni), cui si aggiungono risorse nazionali per quasi 21 miliardi, di cui 10,6 miliardi dal Fondo complementare e 10,3 miliardi dallo scostamento di bilancio. I fondi nazionali perseguono i medesimi obiettivi di quelli europei ma in alcuni casi finanziano progetti relativi a un orizzonte temporale più lungo rispetto al termine del 2026 imposto dal PNRR, come il completamento dell'Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. Il 56 per cento delle risorse (34,7 miliardi di euro) è destinata a interventi nel Mezzogiorno.

Porti, logistica e trasporti marittimi 
Sono previsti oltre 3,8 miliardi per interventi per l'ammodernamento e il potenziamento dei porti, la realizzazione del piano nazionale del cold ironing (l'elettrificazione delle banchine), le infrastrutture per le Zone economiche speciali e per agevolare l'intermodalità con la realizzazione dell'ultimo miglio ferroviario nei porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno. Sono previsti altri fondi destinati ai traghetti (sotto la voce "Treni, autobus, navi per riduzione delle emissioni").

In generale, i progetti di competenza del ministero delle Infrastrutture riguardano: l'estensione dell'alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell'abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche.

Alcuni progetti verranno realizzati in collaborazione con altri ministeri (Transizione ecologica, Transizione digitale, Cultura, Giustizia, Dipartimento per il Sud e la Coesione territoriale). Infatti, quattro delle sei missioni che compongono il PNRR prevedono interventi di competenza del ministero delle Infrastrutture: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (493 milioni); rivoluzione verde e transizione ecologica (15,8 miliardi); infrastrutture per una mobilità sostenibile (41,8 miliardi); inclusione e coesione sociale (3,9 miliardi). Accanto agli investimenti, sono previste importanti riforme di carattere ordinamentale, necessarie per accelerare la realizzazione delle opere del Pnrr e di altri interventi infrastrutturali, a migliorare la concorrenza e l'efficienza del sistema economico.

Per assicurare una tempestiva attuazione del Piano, il ministro Giovannini ha istituito all'interno del dicastero un Comitato PNRR incaricato di seguire ogni fase di realizzazione dei progetti e di valutarne gli effetti in termini occupazionali (in particolare per giovani e donne), di riduzione delle disuguaglianze socioeconomiche e di impatto sull'ambiente, in linea con le indicazioni europee. Nello spirito del partenariato sociale, è stata poi istituita la "Consulta per le politiche delle infrastrutture e della mobilità sostenibili", composta da numerose organizzazioni sindacali e imprenditoriali, associazioni ambientaliste e reti della società civile, con il compito di accompagnare l'attuazione del Piano fornendo indicazioni, suggerimenti e proposte.

«Grazie all'adozione del decreto-legge relativo al fondo complementare», sottolinea Giovannini, «sarà possibile cominciare ad impiegare le risorse nazionali già nei prossimi mesi, stimolando così la ripresa economica e occupazionale, che nei settori delle costruzioni e dei trasporti è già in atto, come mostrano gli ultimi dati Istat. Peraltro, questi interventi si affiancheranno a quelli derivanti dal commissariamento delle opere bloccate da anni deciso due settimane fa e dall'assegnazione agli enti territoriali dei fondi per la manutenzione delle strade provinciali e il potenziamento del trasporto pubblico locale, a conferma dell'impegno del Governo in questi primi due mesi di lavoro per la ripartenza dell'Italia».

I principali interventi
Essenziale per favorire la transizione ecologica è la "cura del ferro" per agevolare lo shift modale: si stima un abbattimento di 2,3 milioni di tonnellate annue di emissioni di anidride carbonica. In particolare, saranno realizzati 700 chilometri di ferrovia tra sviluppo dell'alta velocità e linee regionali, 216 chilometri di nuove linee tranviarie, metropolitane e di filobus, oltre all'acquisto di nuovi treni. Per migliorare la sostenibilità ambientale, inoltre, saranno acquistati 3,200 autobus elettrici e a idrogeno per le aree urbane e 2 mmila autobus a metano per il trasporto extraurbano, sarà potenziata la sperimentazione dell'idrogeno per le ferrovie non elettrificate (in Val Camonica e al Sud) e saranno realizzati 1,800 chilometri di ciclovie turistiche e urbane.

Estensione dell'alta velocità ferroviaria e potenziamento delle reti regionali
Per lo sviluppo delle linee ferroviarie ad alta velocità/alta capacità sono previsti investimenti per 25 miliardi, mentre 5,45 miliardi sono destinati al potenziamento delle reti regionali e l'elettrificazione, con una particolare attenzione al Mezzogiorno, e al miglioramento dei collegamenti ferroviari con porti e aeroporti. Per il programma di potenziamento dei nodi ferroviari nelle aree urbane sono previsti circa 3 miliardi, mentre 700 milioni serviranno per la riqualificazione di 30 stazioni strategiche dal punto di vista trasportistico e turistico.

Nell'alta velocità/alta capacità ferroviaria gli interventi di maggior rilievo riguardano la realizzazione dei principali lotti funzionali della linea Salerno-Reggio Calabria (11,2 miliardi),  il completamento della Napoli-Bari (1,4 mld), ulteriori lotti funzionali della Palermo-Catania-Messina (1,4 mld). Per la Brescia-Padova sono previsti l'attraversamento di Vicenza e la progettazione definitiva del lotto da Vicenza a Padova (4,6 mld). Sulla linea Liguria-Alpi gli interventi riguardano il completamento del Terzo Valico del Giove (4,0 mld) e sulla Verona-Brennero è previsto in particolare l'attraversamento di Trento (0,9 mld). Le opere permetteranno di ridurre i tempi di percorrenza, soprattutto nelle tratte del Sud, di aumentare il traffico merci su rotaia e migliorare le connessioni con i porti, agevolare il collegamento delle linee del Nord con il resto dell'Europa. Una volta completata la linea ad alta velocità, il tempo di percorrenza tra Roma e Reggio-Calabria si ridurrà di circa un'ora, da 5 a 4 ore, adeguandosi al tempo necessario per spostarsi in treno da Roma a Torino, tratta di pari lunghezza. Interventi di velocizzazione ed efficientamento interesseranno le cosiddette ‘connessioni diagonali', come la Roma-Pescara (600 milioni), la Orte-Falconara (0,5 mld), la Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia (400 milioni).

Tra gli interventi di potenziamento delle ferrovie regionali figurano investimenti sulle linee Roma-Venafro-Campobasso-Termoli e Sibari-Catanzaro lido-Reggio Calabria (Ionica). Saranno poi effettuati interventi sul nodo di Catania, sarà elettrificata la Barletta-Canosa. La linea Codogno-Cremona-Mantova sarà raddoppiata, così come la Albairate-Abbiategrasso. Ulteriori investimenti riguarderanno il collegamento con il porto di Augusta e per i collegamenti ferroviari con gli aeroporti di Olbia e Brindisi. Gli investimenti previsti nella mobilità su ferro prevedono anche la realizzazione del programma ‘Percorsi nella storia', con interventi nelle ferrovie storiche nazionali e il treno verde della Sardegna.

Treni, autobus, navi per riduzione delle emissioni
Risorse pari a 8,4 miliardi sono destinate al trasporto locale ‘green' e al trasporto rapido di massa. Rientrano in questo ambito il rinnovo del parco autobus (con l'acquisto di mezzi per rendere full electric le città di Milano, Roma, Napoli) e dei treni per il trasporto pubblico locale e degli Intercity al Sud, il rinnovo di materiale rotabile per il trasporto delle merci e l'acquisto di nuove navi ‘ecologiche' anche da destinare ad un collegamento più veloce e sostenibile nello Stretto di Messina.

Digitalizzazione
Gli investimenti ammontano a 4,8 miliardi in diversi settori, tra cui quello della logistica e del trasporto pubblico locale per favorire lo sviluppo del modello Mobility as a service e l'uso integrato delle diverse modalità. Sono previsti interventi per la messa in sicurezza e il monitoraggio delle autostrade A24 e A25 e di ponti e viadotti e gallerie stradali e autostradali attraverso l'impiego di tecnologie di ultima generazione. Un importante investimento è quello relativo allo sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (Ertms), con l'introduzione di tecnologia per l'aumento della sicurezza, della velocità e della capacità delle infrastrutture. Importanti innovazioni riguarderanno anche i sistemi di controllo del traffico aereo per ottimizzare l'uso delle piste evitando ulteriore consumo di suolo.

Transizione ecologica della logistica
Gli interventi per circa 1,4 miliardi riguardano, tra l'altro, le colonnine per le ricariche elettriche, la sperimentazione del trasporto ferroviario a idrogeno in Val Camonica, nel Salento e in altre reti, lo sviluppo della smart mobility.

Mobilità ciclistica
Sono previste risorse per quasi 1 miliardo, in particolare per la realizzazione delle piste ciclabili urbane e turistiche e per connettere le strade provinciali con le principali direttrici di trasporto.

Abitazioni e infrastrutture sociali
Gli interventi di competenza del ministero delle Infrastrutture sono pari a oltre 5,2 miliardi. Si tratta di risorse indirizzate a progetti per la rigenerazione urbana e l'housing sociale. In particolare, sono previsti investimenti per il programma innovativo "Qualità dell'abitare" (2,8 miliardi) per l'efficientamento delle cittadelle giudiziarie, per la riqualificazione dell'edilizia penitenziaria e il miglioramento degli spazi nelle strutture minorili di riabilitazione.

Tutela e valorizzazione delle risorse idriche
Sono previsti investimenti complessivi per 3,2 miliardi. Si tratta di interventi sulle infrastrutture idriche primarie (2 miliardi per dighe, invasi e acquedotti) e sulle reti di distribuzione (1,2 miliardi per eliminare dispersioni e sprechi).

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