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10 aprile 2025, Aggiornato alle 14,10
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Pirati, Golfo di Aden più sicuro. Ma la Somalia fa paura

Nel 2010 record negativo dei marittimi presi in ostaggio che salgono a 1.181. Dalla Somalia provengono il 92% degli attacchi. Nel Golfo di Aden, grazie al controllo militare, il fenomeno si è ridimensionato di Paolo Bosso 

Il 2010 ha segnato il record negativo di marittimi presi in ostaggio dai pirati. Nonostante le dichiarazioni del comandante della forza antipirateria europea Philippe Coindreau, che a dicembre ha annunciato il fallimento del 70% degli attacchi, l'International Maritime Bureau (Imb) ha pubblicato gli ultimi dati sull'andamento dei sequestri di navi. Lo scorso anno sono stati 1.181 i marittimi rapiti e otto quelli uccisi. Il dato è notevole se confrontato con il 2009 dove i sequestri sono stati 1.050, drammatico se confrontato con il 2006 quando le persone coinvolte sono state solo 188.
L'anno scorso le navi sequestrate sono state 53 e il numero di assalti 445, il 10% in più rispetto all'anno precedente.
Il fenomeno della pirateria non ha mai raggiunto livelli simili, forse qualche secolo fa le cose andavano peggio nei mar dei Caraibi ma non c'erano marine, ministeri e governi che stilavano statistiche. Si tratta dei dati più elevati «mai registrati» commenta il direttore del Piracy Reporting Centre dell'Imb, Pottengal Mukundan. «In percentuale rispetto al numero complessivo degli incidenti - commenta - gli atti di pirateria in alto mare sono cresciuti notevolmente rispetto agli assalti a mano armata in acque territoriali. Al largo della Somalia pirati pesantemente armati stanno sopraffacendo pescherecci e mercantili oceanici da utilizzare quali basi per altri attacchi. Catturano l'equipaggio e lo costringono a navigare fino a giungere alla distanza utile per attaccare altre ignare navi».
La Somalia è la patria dei pirati. Lì sono avvenuti il 92% di tutti i sequestri del 2010. Nel Golfo di Aden invece, altra zona calda a un migliaio di chilometri circa dalle cose somale, gli attacchi sono diminuiti passando dai 117 del 2009 ai 53 dell'anno precedente, grazie principalmente al costante pattugliamento militare delle forze europee. Ma le acque selvagge di Aden sono diverse dall'entroterra somalo. Qui il raggio di azione, nota Imb, si è ampliato a sud fino al Canale di Mozambico e a oriente fino al 72° di longitudine est nell'Oceano Indiano. L'ente marittimo ritiene indispensabile intervenire nella Somalia centro-meridionale se si vogliono ottenere gli stessi risultati. «C'è - ha spiegato Mukundan - un disperato bisogno di un'infrastruttura stabile in quest'area». 
 
Paolo Bosso