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02 aprile 2025, Aggiornato alle 15,55
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Pirati, delegazione Caylyn e D'Amato incontra Sepe

Appello  all'Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe . Intanto dalla Somalia i sequestratori minacciano torture

Una delegazione dei familiari dei marittimi della Savina Caylyn e Rosalia D'Amato, le due unità italiane tenute sotto sequestro dai pirati somali, ha incontrato l'Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe. Poco prima della funzione del miracolo di San Gennaro, il cardinale ha ricevuto i familiari che hanno chiesto al presule di fare pressione presso il governo e le autorità internazionali per sbrogliare una situazione che si fa sempre più delicata. La delegazione dei marittimi sequestrati, accompagnata dai decani dell'isola di Procida, ha poi assistito al consueto miracolo di San Gennaro sedendo ai primi banchi in una cattedrale affollata da centinaia di fedeli. Nel corso della preghiera dei fedeli in cattedrale sì è pregato affinché i marittimi siano restituiti al più presto all'affetto dei loro cari.
Intanto al largo della Somalia non arrivano notizie confortanti. I pirati che hanno sequestrato la petroliera Caylyn hanno annunciato infatti che la prossima settimana inizieranno a torturare ogni giorno gli ostaggi, tra cui cinque italiani. Lo ha riferito all'Ansa Adriano Bon, padre di Eugenio, marittimo triestino che si trova tra gli ostaggi. Bon ha avuto la notizia dalla moglie del capitano della nave, Giuseppe Lubrano, che con lei ha avuto un breve colloquio telefonico. «Per questa settimana gli ostaggi saranno lasciati in pace – afferma Bon riferendo le comunicazioni dei sequestratori - sperando che le trattative vadano avanti. Se questo non accadrà, dalla prossima settimana inizieranno una tortura ogni giorno sull'equipaggio».