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09 aprile 2025, Aggiornato alle 16,04
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Politiche marittime

Pirateria, la Nigeria è la regione più violenta

Secondo l'Imb nei primi tre mesi l'Africa nord occidentale ha già raggiunto il numero di attacchi dell'intero 2011. La Somalia resta la zona più calda. L'Ue allarga la missione anti-pirateria alla terraferma


Nei primi tre mesi di quest'anno gli attacchi dei pirati sono stati 42 in meno rispetto  all'anno scorso. Lo rende noto l'International Maritime Bureau dell'Internationa Chamber of Commerce. 102 assalti dei pirati alle navi in tutto il mondo rispetto ai 142 del 2011. 11 le navi sequestrate per un totale di 212 membri d'equipaggio presi in ostaggio, quattro marittimi uccisi. E pi: 45 navi abbordate, 32 sono state oggetto di tentativi di attacco e 14 sono state colpe con armi da fuoco.
L'Africa occidentale è il luogo dove sono aumentati gli attacchi, oltre a farsi più violenti, in particolare in Nigeria che è diventata una delle zone più pericolose: tra gennaio e marzo si è già raggiunto il numero di attacchi dell'intero 2011. «La pirateria nigeriana - spiega il direttore del Piracy Reporting Centre dell'Imb, Pottengal Mukundan - sta aumentando la sua incidenza e il suo raggio d'azione. Almeno sei degli undici incidenti registrati in Nigeria si è verificato a distanze superiori a 70 miglia nautiche dalla costa, il che suggerisce che sono stati utilizzati pescherecci quali navi madre per attaccare mezzi marittimi posizionati ancora più lontano». «Anche se il numero degli incidenti segnalati in Nigeria è ancora inferiore a quello della Somalia e le navi sequestrate rimangono sotto il controllo dei pirati per giorni anziché per mesi - ha osservato Mukundan - il livello di violenza nei confronti degli equipaggi è pericolosamente elevato».
L'Imb ha sottolineato come tuttavia la Somalia rimanga una zona ad alto rischio, nonostante il minor numero di incidenti verificatisi nell'area. Questa regione infatti continua ad essere la più pericolosa avendo totalizzato 43 attacchi, incluso il sequestro di nove navi e di 144 membri degli equipaggi. 
Questi dati trimestrali sono rassicuranti (nello stesso periodo del 2011 97 incidenti e 16 sequestri) ma l'Imb puntualizza che «è improbabile che la minaccia della pirateria somala possa ridursi nel breve-medio termine a meno che non vengano assunte ulteriori misure». Quali? Secondo Mukundan «l'annuncio dell'Unione Europea di ampliare il raggio della propria missione anti-pirateria alla terraferma è un altro passo positivo che potrebbe mettere ulteriormente in crisi modello d'azione della pirateria somala».