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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Politiche marittime

Piloti e ormeggiatori, come regolamentarli?

Il Propeller Club di Venezia ha organizzato uno dei rari dibattiti pubblici sui servizi tecnico-nautici. Tra chi vuole la liberalizzazione e chi no


Sul problema della regolamentazione normativa dei servizi tecnico-nautici nei porti italiani non c'è accordo ma scontro tra chi sostiene il monopolio del servizio e chi, come il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia Paolo Costa, la liberalizzazione. E' quanto emerso dal meeting organizzato dal Propeller Club di Venezia nei giorni scorsi, tenitosi presso la Congress hall della Venezia Terminal Passeggeri. 
Erano presenti, oltre al presidente Costa, il direttore marittimo del Veneto Tiberio Piattelli, il presidente Federagenti Michele Pappalardo e circa novanta tra rimorchiatori, ormeggiatori, piloti e terminalisti. «L'ampio dibattito – spiega  Massimo Bernardo  presidente del Propeller di Venezia – ha dimostrato ancora una volta come burocrazia e monopoli acquisiti negli anni  risultino dannosi alla competitività del nostro sistema portuale non solo dal punto di vista economico ma, soprattutto, per l'incertezza che regna». Un'incertezza «tra chi – spiega Bernardo - chiede che siano le pubbliche istituzioni a definire tariffe e modalità dei servizi e chi invece  affida al "confronto e alla concertazione nei "tavoli di lavoro"  la soluzione dell'intricato "busillis"». Un braccio di ferro in cui è in gioco il ruolo della pubblica amministrazione e il privato concessionario dei servizi tecnico-nautici.
Il presidente Federagenti Pappalardo (la sintesi dell'intervento), in linea con la posizione di Confitarma, chiede un confronto aperto e responsabile tra erogatori e utenti. «Ci troviamo in un momento particolarissimo della nostra economia – spiega Pappalardo - il mercato si presenta sempre più difficile ed agguerrito. Abbiamo già un notevole gap da colmare per la scarsa competitività dei nostri porti nei confronti dei nostri competitors sia europei che nordafricani. Non possiamo permetterci di correre anche il rischio di vedere dalla sera alla mattina e per un ordine di giustizia un sistema che "dal tutto regolamentato" passi al "tutto libero"».
Il direttore marittimo Piattelli, richiamandosi alla legge 84/ 94 (in particolare il comma 1Bis art.14) che riguarda i servizi tecnico nautici di pilotaggio, rimorchio, ormeggio e battellaggio, ha auspicato che nel futuro provvedimento di liberalizzazione si arrivi sostanzialmente a limitare ad un solo soggetto l'erogazione del servizio. Per quanto invece concerne gli aspetti tariffari, «il sistema cosiddetto rate of return, ovvero il rapporto tra il reddito che viene generato da un investimento e la corrispondente somma investita, è il sistema migliore. Di contro il sistema price cap, per il quale l'aumento delle tariffe non può superare un determinato valore calcolato sottraendo al tasso di inflazione  sui beni di consumo una quota minima di aumento della produttività, costringerebbe l'impresa alla minimizzazione dei costi che andrebbe ad incidere, inevitabilmente, sulla qualità del servizio prestato».