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20 novembre 2024, Aggiornato alle 17,32
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Partono i bastimenti, la storia degli emigranti nella collezione Bonelli

Ospitato dal 2017 presso la Fondazione Casa dello Scugnizzo a Materdei, il "Museo di Napoli" è suddiviso in venti aree tematiche e quella dedicata all'emigrazione meridionale è una delle più ricche


C'è una vecchia foto strappata a metà e poi ricomposta tra i preziosi documenti che il giornalista e cultore di storia locale Gaetano Bonelli vuole mettere a disposizione del futuro museo dell'emigrazione da allestire all'interno dell'Immacolatella, il palazzo settecentesco nel porto di Napoli in cui sostarono milioni di meridionali, a cavallo tra Otto e Novecento, in attesa d'imbarcarsi per le Americhe. 

"La foto scattata oltre un secolo fa ritrae una modesta famiglia di emigranti – spiega il fondatore del Museo di Napoli, Collezione Bonelli, recentemente visitato anche dal sindaco Gaetano Manfredi –. Trovai la prima metà scavando in una libreria antiquaria. Tre mesi dopo, rovistando nuovamente nello stesso mucchio di riproduzioni d'epoca, venne alla luce anche il pezzo mancante. Mi parve di riunire una famiglia: gli oggetti hanno un'anima". 

Questo rapporto viscerale con le testimonianze tangibili del nostro passato ha guidato Bonelli, fin dall'adolescenza, nella ricerca compulsiva di reperti sulla storia della città negli ultimi due secoli: in quarant'anni ne ha trovati e catalogati circa diecimila. Il suo fornitissimo archivio, ospitato dal 2017 presso la Fondazione Casa dello Scugnizzo a Materdei, è suddiviso in venti aree tematiche e quella dedicata all'emigrazione meridionale è una delle più ricche. 

Manifesti e locandine delle compagnie navali, lettere degli emigranti partenopei e di tutto il Mezzogiorno, centinaia di fotografie d'epoca, passaporti, pubblicità e calendari dei vettori, medaglie commemorative, le rimesse bancarie del Banco di Napoli e di tutti gli istituti a cui facevano riferimento gli italiani in America. Una massa di testimonianze materiali che potrebbe utilmente integrare l'impostazione multimediale dell'esposizione permanente che si sta progettando per l'Immacolatella con la collaborazione della Fondazione Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana (Mei) di Genova.

"Anche il direttore di Ellis Island – ricorda Bonelli – ha molto apprezzato la mostra allestita nel giugno dell'anno scorso presso l'Istituto di cultura italiana di New York, replicata poi a Washington e prossimamente ad Orlando in Florida. La collezione potrebbe avere la giusta collocazione nell'Immacolatella, inaugurando una collaborazione che rispetti però il mio lungo e difficile lavoro di recupero dei reperti".

Dall'affollato archivio Bonelli emergono tasselli di vita che appartengono ad un mondo ormai scomparso. La foto della famiglia "riunita" fa compagnia ad un'altra immagine inviata da Buenos Aires in Italia nel 1870. L'abbronzato emigrante scrisse sul retro: "Cara cucina, in ricordo della nostra lontananza…" Terre oltre l'orizzonte da cui spesso non si tornava più, anche per le tariffe d'imbarco poco abbordabili. Una compagnia di Marsiglia chiedeva, sul piroscafo France, 970 lire in prima classe e 320 in terza con "prezzi pagabili anticipatamente in oro". L'emozione della partenza, ma pure il dramma di un ritorno forzato: nella collezione ci sono addirittura i documenti sanitari di coloro che venivano respinti, come la sventurata Rosa Caiazzo, "Reonducida – spiega in spagnolo il foglio di rimpatrio – por estar atacada de lebra". 

"Si tratta di un notevole patrimonio documentale che deve essere valorizzato – sottolinea il presidente del Propeller Club Port of Naples, Umberto Masucci, che da anni si batte per la riapertura del Molo San Vincenzo e il recupero degli ex Magazzini Generali. "L'Immacolatella resta la sede ideale, ma prima bisogna assicurare la sostenibilità economica del progetto museale con un'autorevole governance tra pubblico e privato di ampio respiro". Una concretezza necessaria, dunque, per consentire alle tante storie sull'emigrazione meridionale di uscire dai faldoni e tornare a raccontarsi. (Marco Molino)
 

Tag: storia - navi