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18 aprile 2025, Aggiornato alle 12,17
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Nuovi controlli doganali, gli operatori italiani temono il caos

Dal primo gennaio scatterà l'obbligo delle dichiarazioni anticipate (Ens) per le 27 dogane europee. Confetra e le associazioni del settore aereo chiedono all'Agenzia delle Dogane qualche mese di prova 


Dal 1° gennaio del prossimo anno in tutte le dogane comunitarie scatteranno nuove procedure di sicurezza sulle merci che entrano nel territorio dell'Unione Europea. Ancora prima che le spedizioni arrivino ai confini comunitari, gli uffici doganali dovranno ricevere una dichiarazione con i "dati sicurezza" che consentono di realizzare a priori l'analisi dei rischi. Nei casi più gravi la dogana potrà inviare il messaggio di "DO NOT LOAD" per impedire l'imbarco nel porto o aeroporto di partenza. Procedure delicate e sofisticate che richiedono la conoscenza di tutti i dati relativi alla merce, al destinatario e alla modalità di trasporto, nonché la completa telematizzazione delle procedure e il massimo coordinamento tra gli operatori. L'obbligo di presentare le dichiarazioni anticipate - cosiddette Dichiarazioni Sommarie di Entrata, Ens – sarà sui vettori, le compagnie aeree e armatoriali, coinvolgendo l'intera filiera del trasporto.
Per l'associazione dei trasporti e della logistica si tratta di una "rivoluzione epocale" che vede impegnate le dogane dei 27 Stati Membri. «Il suo avvio, previsto inizialmente per l'1 luglio 2009 – spiega - fu differito di un anno e mezzo. Ora però non ci sono più rinvii anche se gli Stati Membri hanno dichiarato di non essere ancora pronti e di non essere tutti allo stesso livello di partenza. Le dogane italiane dallo scorso mese di luglio hanno messo a disposizione degli operatori l'ambiente telematico di prova per testare le nuove procedure. Ad oggi però sono ancora molte le criticità presenti e non tutti i porti e gli aeroporti sono allo stesso grado di implementazione».
Ad ottobre di quest'anno, ad esempio, l'utilizzo delle procedure telematizzate negli aeroporti andava dall'85% del Veneto al 9% della Lombardia; in ambito portuale si andava dal 99% della Liguria al 24% dell'Emilia Romagna.
Stati come la Germania e l'Olanda hanno previsto periodi transitori rispettivamente di uno e quattro mesi durante i quali le nuove procedure  non produrranno effetti negativi. Il mondo associativo della Confetra (Anama, Anasped, Assologistica, Fedespedi) e le associazioni del settore aereo (Assoaeroporti, Assohandler, Ibar) hanno chiesto all'Agenzia delle Dogane di adottare lo stesso comportamento.
«In caso di tolleranza zero da parte delle Dogane italiane - continua Confetra - il rischio sarebbe quello di visitare tutte le merci accompagnate da dichiarazioni dove i dati sicurezza sono mancanti o incompleti, con un conseguente intasamento operativo di porti e aeroporti».
A livello comunitario tutte le amministrazioni doganali Ue hanno approvato un grace period di sei mesi, durante i quali non saranno applicate sanzioni per l'incompletezza dei dati sicurezza.
L'associazione della logistica teme il caos se non verrà applicato un periodo di prova esente da sanzioni.