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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Nova Marine Carriers compra tre bulk carrier in Giappone

Tre unità intorno alle 40 mila tonnellate di stazza. Parallelamente, il gruppo armatoriale ticinese ha venduto quattro bulk carrier realizzate in Cina

Una bulk carrier (wikimedia.org)

A qualche settimana dalla conferma dell'ordine a un cantiere cinese per la costruzione della più grande cementiera al mondo, il gruppo Nova Marine Carriers acquista tre bulk carrier di recente costruzione, continuando a investire significatamente nel rinnovamento della flotta.

L'acquisto della compagnia ticinese, che fa capo alle famiglie Romeo e Gozzi, è stato fatto presso dei cantieri giapponesi. Si tratta della Sider Imabari, entrata in servizio all'inizio di quest'anno: una bulk carrier da 40,300 tonnellate di stazza ammonia ready (predisposta a consumare ammoniaca come carburante), costruita dal cantiere "Shimanami Shipyard; la Sider Miramare, da 39,172 tonnellate, costruita nel 2019 dal cantiere Kurushima Shipbuilding; e la Bolten Harmony di 37,155 tonnellate, costruita nel 2020 dal cantiere Onomichi Shipyard.

Parallelamente a questa operazione, Nova Marine Carriers ha venduto quattro navi bulk carrier, tutte costruite fra il 2014 e il 2015 in cantieri cinesi: la Carolina Bolten, la Carlotta Bolten, la Amorgos Bolten e la Sider Eva Maria.

«Specie per le navi più grandi – afferma Vincenzo Romeo, CEO di Nova Marine Carriers – la scelta è quella di una qualità tecnologica superiore garantita in questo caso da cantieri giapponesi specializzati ormai da decenni nella progettazione e realizzazione di questa tipologia di navi».

Complessivamente la società di navigazione conta su una flotta di più di 100 navi che sarà ulteriormente potenziata a fine anno con l'entrata in servizio di una bulker da 8000 dwt, da altre due nel 2025 e da una quarta, con queste caratteristiche, nel 2026; tutte navi, già commissionate ai cantieri cinesi, che saranno impiegate in una delle 18 joint venture companies che vedono impegnata Nova Marine Carriers.

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