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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Norme "anti-inchino", lettera aperta da Venezia

Il Propeller Club lagunare scrive un appello al governo affinché si salvaguardi "un'importante centro crocieristico e i suoi posti di lavoro"


Le nuove regole "anti-inchino" allo studio del governo per regolamentare il traffico delle grandi navi passeggeri all'indomani della tragedia del Costa Concordia, rischiano di colpire duramente un porto in particolare: quello di Venezia. Per lo scalo lagunare, con la sua particolare conformazione, c'era da aspettarselo. Se passeranno le nuove norme che impongono la navigazione a non meno di tre miglia dalla costa, sarà quasi obbligatorio spostare la Stazione Marittima lagunare. Un bel guaio.
Così il presidente del Propeller Club di Venezia, Massimo Bernardo, affronta la questione con una lettera aperta che Decio Lucano, nella sua newsletter settimanale, pubblica per intero. Ve la proponiamo di seguito.
 
L'International Propeller Club Port of Venice partecipa alla "vexata questio" che in questi giorni si è scatenata in laguna sul passaggio delle grandi navi per il Bacino di san Marco. Il Propeller  sostiene innanzi tutto l'esigenza di far conoscere alla città il suo porto che non può essere considerato una nicchia privilegiata per pochi addetti ma un grande motore economico che genera occupazione e distribuisce reddito alle tante attività imprenditoriali che operano  nei diversi settori del commercio, del ricettivo, del turismo, dei trasporti e, complessivamente, dei servizi.
Ciò perché, generalmente, si teme quanto non si conosce ed è proprio per questa ragione che enti pubblici e società impegnate nello sviluppo del porto, ed in particolare della crocieristica,  dovrebbero sinergicamente fare squadra per aprire il porto alla città, perché attività economiche e produttive ma anche gli stessi cittadini diventino consapevoli di quanto questo grande patrimonio di miliardi di investimenti fatti possa ancora apportare nel ricollocare Venezia e la sua Laguna al centro dell'interesse mondiale, facendo dei 2 milioni di crocieristi in transito a Venezia altrettanti entusiasti "ambasciatori" dell'unicità e delle prerogative di  questa nostra città, e non di turisti delusi dall'atteggiamento ostile dei suoi abitanti.
Va quindi sostenuta l'importanza economica e sociale del porto nelle sue tre anime, commerciale, industriale e nautico- crocieristica. E' da qui che dobbiamo tutti ripartire nella consapevolezza di lavorare tutti insieme per raggiungere lo stesso obiettivo: la dignità e la salvaguardia del posto di lavoro e il comune benessere anche trovando accordi e soluzioni tecniche che consentano alle grandi navi di includere Venezia e il suo porto come tra i più sicuri e più organizzati  degli "home port"  del Mediterraneo. Lo sciaccallaggio mediatico di questi giorni sulle navi da crociera se da una parte può comprensibilmente rappresentare un'arma potentissima nel sentimento popolare, allo stesso tempo, potrebbe rappresentarsi come un'imperdibile occasione per chi  volesse  definitivamente far dirottare questo importante traffico su porti vicini o concorrenti italiani e stranieri, magari più esposti a condizioni meteomarine sfavorevoli o meno sicuri in merito ai tanti obblighi sulla sicurezza della navigazione (piloti, rimorchiatori, velocità, fondali sabbiosi ecc.) che invece rendono il porto di Venezia tra i più appetibili e sicuri al mondo.  L'International Propeller Club Port of Venice invita Regione, Provincia, Comune, Autorità Portuale, Venezia Terminal Passeggeri e Save, Associazioni di categoria e i ministri interessati, quello dell'Ambiente e quello delle Infrastrutture, ad un tavolo comune che sia in grado, in tempi cronometrici,  di avviare una seria politica di interventi mirati al consolidamento di questo traffico e non ad alimentare, come invece sta avvenendo, sterili polemiche in grado, questo sì, di creare perdite di posti di lavoro, tra diretto ed indotto, per almeno 3mila famiglie già preoccupate per i danni che l'annuncio dei rischi di una crociera sta già provocando in milioni di potenziali clienti italiani ed esteri.