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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Nel 2023 sono pochissimi i container persi in mare

Su oltre 250 milioni di container trasportati dalle navi ne sono andati persi appena lo 0,00008 per cento, cioè 221. I dati del World Shipping Council

(Marc oh!/Flickr)

Sono stati appena 221, su 250 milioni circa movimentati, i container persi in mare nel corso del 2023. Il World Shipping Council (WSC) ha pubblicato l'annuale rapporto sui container persi in mare dai mercantili nel corso dell'anno precedente, mostrando una diminuzione significativa rispetto al 2022, quando erano andati persi 661 container, un numero comunque molto basso, pari allo 0,0002 per cento del totale. I 221 container persi nel 2023 sono invece pari allo 0,00008 per cento. Diventa sempre più efficace anche il recupero dei container persi, di cui un terzo di quelli che cadono in mare riescono ad essere recuperati.

Leggi il Container Lost at Sea 2023 del World Shipping Council

Tra il 2008 e il 2022 in media ogni anno si perdevano in mare 1,566 container. Il calo del 2023 rispetto ai sei anni precedenti è superiore al 60 per cento. Com'è stato possibile ridurre così drasticamente il loro numero? In poche parole, valorizzando il container stesso, rendendolo un bene della nave più prezioso rispetto al passato, da un lato, e dall'altro applicando rigorose misure sul loro peso a pieno carico, prevenendo destabilizzazioni della nave. In generale, una maggiore sensibilizzazione da parte degli organismi internazionali verso le navi e gli equipaggi tramite un impianto normativo sempre più capillare che oggi accompagna ogni fase del trasporto. Tutto questo ha portato a un notevole miglioramento della pianificazione dello stivaggio, andando a prevenire sovraccarchi e cattive disposizioni dei container a bordo. Nel corso degli ultimi anni la Convenzione SOLAS, quella sulla sicurezza della vita umana in mare, è stata aggiornata; è stato creato un codice di condotta per l'imballaggio delle unità di trasporto merci (il codice CTU); sono stati introdotti standard ISO per le attrezzature di rizzaggio dei container. Inoltre, l'anno scorso l'International Maritime Organization (IMO) ha aggiornato le linee guida sulle ispezioni dei container estendendole a tutti i carichi. Infine, dal 2016 è obbligatoria la pesatura di ogni container, cosa che ha incrementato notevolmente la sicurezza della navigazione, permettendo a una nave di sapere con relativa certezza quanto peso ha a bordo.

Nel 2021 WSC insieme all'IMO, e con la collaborazione di compagnie marittime e imprese di trasporto, ha avviato il progetto MARIN Top Tier per capire in che modo vengono persi i container e in che modo si possa evitare. Il container quando cade da bordo è un oggetto che rotola parametricamente, cioè rotola senza strisciare. Sulla base di questa caratteristica lo studio ha permesso di suggerire metodi di imbrigliamento più efficaci, utilizzando attrezzi di ancoraggio più resistenti e pianificando lo stivaggio. Il programma Top Tier si è concluso quest'anno.

Sebbene si tratti dei numeri più bassi mai registrati - il monitoraggio avviene con costanza dal 2008 a cadenza triennale, dal 2023 a cadenza annuale - WSC sottolinea la continua necessità di rigorose misure di sicurezza e di vigilanza, poiché ogni container perso in mare «è uno di troppo».

Dal primo gennaio 2026 entreranno in vigore nuovi requisiti di segnalazione obbligatoria per i container persi in mare, quelli adottati dal Comitato per la sicurezza marittima dell'IMO (MSC 108).

«La riduzione dei container persi in mare nel 2023 è uno sviluppo positivo, ma non diminuisce l'urgenza del nostro lavoro. Ogni container perso in mare rappresenta un potenziale pericolo e il nostro impegno per prevenire questi incidenti deve essere costante», ha affermato John Butler, amministratore delegato del World Shipping Council.

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Tag: container