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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Nautica, Italia regina dell'export. Nuovi mercati in vista

Nonostante il calo del 15% il nostro paese si conferma il primo esportatore al mondo con un valore superiore ai 3 miliardi di dollari. Albertoni: "Ripartiamo da India, Stati Uniti e Brasile"


L'Italia può ritenersi soddisfatta per l'andamento della nautica, soprattutto nelle esportazioni che, oltre a crescere, guardano quest'anno a nuovi mercati come l'India e il Brasile. Il nostro paese si conferma il primo al mondo nell'esportazione di yacht, nonostante il settore abbia subito l'anno scorso un calo del 15% con un valore complessivo di oltre 3 miliardi di dollari (di cui 2,7 solo per i grandi yacht). I dati vengono dal convegno "L'industria nautica italiana: da dove parte la ripresa", tenutosi alla Fiera del Mare di Genova all'interno dell'evento Ucina-Satec 2010. Alla tavola rotonda hanno partecipato il presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni, il vice presidente di Confindustria Aldo Bonomi, i parlamentari Luigi Grillo e Mario Tullo ed il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.
A contenere la flessione dell'export italiano rispetto ai principali paesi concorrenti, secondo una ricerca condotta dalla Fondazione Edison, ha contribuito soprattutto la capacità di innovazione e di ristrutturazione delle aziende del settore. Con oltre 2,7 miliardi di dollari di esportazioni, l'industria nautica italiana mantiene infatti la leadership a livello internazionale nel comparto dei grandi yacht e, con 55 milioni di dollari, si posiziona al terzo posto nel segmento delle imbarcazioni pneumatiche. 
«Le nostre aziende hanno dimostrato ancora una volta di avere basi solide e i nostri imprenditori vogliono continuare a scommettere sulla crescita delle proprie imprese - spiega il presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni - l'industria nautica italiana, in un momento così difficile, è ancora saldamente al quinto posto nella classifica dell'export nazionale. Il mercato interno, che resta comunque un mercato importante, è soltanto uno dei mercati di riferimento, per l'industria nautica italiana il mercato europeo rimane, infatti, il primo mercato d'esportazione e contiamo molto anche su una ripresa del mercato americano, agevolata anche dall'attuale cambio euro dollaro». Il presidente Ucina ha anche speso qualche parola sui cantieri. «Devono cercare spazi europei ed extraeuropei, rivolgersi nuovamente agli Stati Uniti – spiega Albertoni – non mi stupirei di vedere ripartire i mercati che si erano fermati per la forza dell'euro rispetto al dollaro. Penso anche alla Russia, agli stati arabi, all'India, al Brasile, meno alla Cina dove la cultura del piacere della barca è ancora lontana».