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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Napoli, trasporti al porto fermi da cinque giorni

Nulla di fatto dalla riunione in Prefettura. A breve incontro degli associati Fai. Prende il via stipula di contratto tra committente e singolo trasportatore


Non sarà facile trovare una via di uscita alla protesta dei trasportatori napoletani aderenti alla Fai che da cinque giorni hanno fermato i servizi alla committenza container del porto di Napoli. A breve, intorno alle 17/17,30 di oggi 13 febbraio, la sezione container degli autotrasportatori si riunirà anche alla luce delle risultanze dell'incontro in Prefettura avvenuto nella tarda mattinata di oggi. In pratica, riferiscono alcune fonti presenti all'incontro, si è registrato quasi un nulla di fatto in quanto, in merito all'aspetto tecnico della vertenza (applicazione dei costi minimi di sicurezza), autotrasportatori e committenza sono rimasti sulle proprie posizioni: da parte degli autotrasportatori l'applicazione dei costi minimi di sicurezza secondo parametri che però non vengono condivisi dalla committenza (agenti marittimi e spedizionieri) che ne contestano il tipo di applicazione che prefigura una tariffa. Tariffe, in contrasto con le regole dell'Antitrust, che non possono essere sottoscritte attraverso accordi tra committenza e trasportatori a livello locale perché devono essere stabilite dalle rispettive rappresentanze a livello centrale. Tra l'altro, è stato fatto notare, la vertenza napoletana non ha riscontro in altri porti nazionali e neppure a Salerno, dove peraltro domani ci sarà un importante incontro con i trasportatori napoletani.
Nel corso della riunione in Prefettura, dove da parte dei manifestanti è stato ribadito il concetto di un presidio ai varchi pacifico, è stato lanciato l'allarme che alcuni carichi, destinati a Napoli, sono stati sbarcati a Gioia Tauro e da li fatti affluire sul territorio campano con altri trasportatori.
Ad ogni modo, la committenza di Napoli farà arrivare, singolarmente ai propri autotrasportatori un accordo che garantisca i costi minimi di sicurezza stabiliti dall'Osservatorio. Insomma, accordi diretti tra il committente (agente o spedizioniere) ed il suo trasportatore. Il risultato di questa iniziativa detterà anche i tempi per il fine vertenza.