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25 novembre 2024, Aggiornato alle 17,16
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Infrastrutture

Napoli, Palumbo ed Msc comprano un bacino galleggiante

L'Adsp avvia concessione trentennale. Lungo circa 250 metri, sarà operativo tutto l'anno per occupare circa 200 persone


di Paolo Bosso

Un bacino galleggiante tra i 230 e i 250 metri per lavorare fino a 25 navi l'anno. Arriverà presto nel porto di Napoli, qualificandolo con una grande struttura che lo renderà più competitivo nel mercato delle commesse navali del Mediterraneo. Lo acquisterà e gestirà Napoli Dry Docks, fresca joint venture tra due dei principali operatori dello scalo, Palumbo Group Napoli e Nuova Meccanica Navale del gruppo Msc. L'investimento sarà di circa 20 milioni di euro e il Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale ha dato il via libera nei giorni scorsi ad una concessione trentennale.
 
Napoli Dry Docks procederà prossimamente all'acquisto e al trasferimento di un bacino di carenaggio galleggiante lungo tra i 230 e i 250 metri, largo 50. Per capirci, uno dei più grandi di questo tipo del Mediterraneo, gestito da Besiktas in Turchia, è lungo 382 metri e può riparare anche le petroliere. La misura scelta per Napoli costituisce il massimo possibile, considerando che saranno necessari circa 400 metri di specchio acqueo libero in ingresso. Sarà occupato praticamente tutto l'anno: la nuova società ha calcolato un'operatività di circa 300 giorni l'anno, dove sosterranno tra le 20 e le 25 navi con una permanenza media di 15 giorni. La filiera professionale sarà composta principalmente da rimorchiatori, agenti marittimi, piloti e fornitori per un'occupazione complessiva, secondo i calcoli degli operatori, di circa 200 persone. Verrà posizionata sul lato interno del molo Martello (foto, al centro), di fronte l'imboccatura di Ponente. Al momento Napoli Dry Docks ha individuato tre bacini, di cui ne acquisirà uno.

Il presidente dell'Adsp tirrenica, Pietro Spirito, si è detto soddisfatto «per la ripresa degli investimenti produttivi nel settore della riparazione cantieristica nel porto di Napoli, dopo una fase di stagnazione che è durata diversi anni. Si pongono in questo modo le basi per un rilancio industriale del settore, con una positiva alleanza produttiva tra due operatori di rilevante dimensione».