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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Infrastrutture

Napoli, entro l'anno la gara per il museo del mare

Il presidente dell'Adsp Spirito: "Se ci diamo una mossa e in quattro mesi presentiamo un progetto definitivo possiamo ottenere facilmente i fondi"

di Paolo Bosso 
 
«I finanziamenti arriveranno se saremo capaci di scrivere un progetto in non più di un paio di mesi, più altri due per l'esecutivo, e alla fine lanciare la gara entro l'anno». Pietro Spirito, presidente da poco più di un mese dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Tirreno centrale (Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia) detta i tempi, sempre più concreti, per la realizzazione del museo del mare e dell'emigrazione in un luogo storico, nel palazzo degli ex "Magazzini Generali" silos e frigoriferi, a due passi da piazza Municipio, nel porto. Anche se a lui la parola museo non piace, «meglio "centro di custodia del mare"», oppure, perché no, anche proprio "magazzini generali".

Un polo archeologico e didattico su quattro livelli, collegato sottoterra con la stazione della metro di piazza Municipio, all'interno di un bel pezzo di archeologia industriale realizzato nel 1906 da Marcello Canino, la firma dietro opere quali le vecchie terme di Castellammare e la stazione della Villa dei Misteri di Pompei. Su un'ala del palazzo, un robusto deposito abbandonato da 10mila metri quadri, il museo del mare e dell'emigrazione insieme ad altre attività culturali, dall'altra parte locali commerciali. Sul tetto una terrazza con vista su porto, golfo e città. È ancora presto per i contenuti, siamo ancora alle fasi di progettazione preliminare. Ancora non si sa cosa verrà esposto nel museo ma c'è ampia scelta tra archivio storico del porto di Napoli, pezzi da altri musei navali della Campania e collezioni private. C'è anche chi ci vorrebbe un paio di navi romane ritrovate nel cantiere della metro di piazza Municipio. «Abbiamo costruito una rete di interessi comune, affidato un progetto agli architetti e ora abbiamo questa bella idea aperta a qualsiasi contributo. Vogliamo qualcosa di concreto che dia a Napoli il polo museale che gli manca, dedicato al mare e alla storia del porto», commenta Umberto Masucci, componente del Comitato di gestione dell'Adsp in veste qui di socio promotore con il Propeller Club di Napoli che presiede. 

Il progetto
La redazione del progetto è stata affidata a RA Consulting da parte di un comitato promotore composto da 38 soci tra Regione, Comune, Confindustria, Confcommercio, Unione degli Industriali e Propeller Club di Napoli. Il gruppo di architetti è formato da Gennaro Matacena, Antonio Gravagnuolo e Piera Stangherlin. L'ingegnere Filippo Cavuoto, dello Studio Cavuoto, si è occupato della parte strutturale del progetto. È stato calcolato un intervento di restauro e riqualificazione complessivo di circa 40 milioni di euro, finanziabili tra fondi dell'authority, europei e statali. Si prevedono due blocchi verticali, uno per la funzione museale e uno per quella commerciale che finanzierebbe in parte anche le attività culturali dell'altra ala. La superficie del museo si estenderebbe su 5mila metri quadri, all'interno di una struttura che conta un piano seminterrato, tre piani fuori terra e un terrazzo. Gli spazi interni sono ampi capannoni alti più di 8 metri sorretti da maglie di pilastri distanti circa 10 per 15 metri. L'intervento di riqualificazione è sostanzialmente una rimodulazione. «Non ci sono problemi strutturali, solo degrado. È un deposito con solai molto solidi, costruiti per sostenere pesi enormi», spiega Matacena. «Ma dobbiamo muoverci. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio – spiega Spirito - mi ha assicurato un finanziamento tramite il Cipe a patto che gli presentiamo qualcosa di definitivo in tempi ragionevoli, e per farlo dobbiamo lavorare senza conflitti. Gli interessi economici hanno bloccato i progetti per il waterfront, per il Beverello, tutto questo deve finire. Il progetto per il palazzo di Canino è un primo passo, poi toccherà al Beverello».